I rincari del gas sono ai massimi storici, +178% negli ultimi 2 anni, le famiglie e le imprese sono in ginocchio.
L’Ircaf ha stimato che il costo annuo delle famiglia sarà pari a 3.454€.
La motivazione principale dei rincari è dovuta soprattutto dalla guerra Ucraina-Russia. Le sanzioni alla Russia hanno portato Putin a chiudere il gas, portando il prezzo di quest’ultimo alle stelle. L’inflazione all’8% certamente non aiuta a fare in modo che non ci siano i rincari.
L’Ircaf ha stimato che il costo annuo delle famiglia sarà pari a 3.454€ sommando le bollette de gas ed energia.
Oltre le famiglie, diverse aziende di piccole dimensioni sono a rischio chiusura in quanto le bollette sono diventate troppo care per sostenere l’attività.
La sorte è più o meno uguale a tutte le aziende inadempienti del pagamento: la chiusura della luce e nel peggiore dei casi l’attività.
Anche altre imprese che comprano l’elettricità sono nei guai a rischio fallimento. Con pochi soldi rimasti nelle loro casse costrette a chiudere bottega. Lo stato però garantisce la continua distribuzione dell’energia, dando copertura per fare in modo che gli utenti non vadano in blackout. Sono stimati 400 operatori d’energia e vengono serviti circa 500 mila clienti, anche quest’ultimi sono in condizioni disastrose.
Molte famiglie non sanno più come pagare bollette salatissime, in quanto tutto aumenta tranne che lo stipendio ricevuto. Per fortuna alcune aziende per contrastare il caro bollette sta elargendo dei bonus ai dipendenti per aiutarli ad affrontare le spese quotidiane.
Lo stato ha elargito il bonus 200€, una tantum, anche se si pensava di estendere questo bonus come surplus mensile da aggiungere allo stipendio. Con la caduta del governo però tutto rimane in attesa come la spada di Damocle.
I governi di ambe le parti dovrebbero mettere d’accordo su come affrontare la questione piuttosto spinosa.
In quanto, lo scenario, nel caso più disastroso, sarà quello della chiusura delle aziende e probabile bancarotta dello stato, porremmo seguire le orme della Grecia o anche peggio.
Una soluzione al problema sarebbe adottare il pensiero di Roosevelt. Bisognerebbe aumentare il potere d’acquisto delle persone, abbassare le tasse e stampare carta-moneta.
Il destino delle aziende, dunque, è l’ineluttabile chiusura?
L’azienda tedesca Uniper è un importatore di metano russo. Il trasferimento sotto l’ala dello stato ha permesso all’azienda di non fallire. Uniper ha dovuto rivendere il gas a prezzi ribassati per colpa di contratti preesistenti. Dovendo appunto cercare per cause di forza maggiore alternative al gas russo comprandolo a prezzi elevati. La guerra ha colpito questo colosso riducendolo all’osso.
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