Il caro energia è diventato ormai un problema all’ordine del giorno negli ultimi mesi in Italia e sono tante le possibili soluzioni per migliorare la situazione. Al centro del dibattito arriva anche lo smart working, che per alcuni porterebbe un risparmio notevole di energia.
L’emergenza del gas è un problema che stiamo affrontando già da qualche mese e, ogni giorno che passa, diventa sempre più complicata.
Il risparmio sta diventando un obiettivo comune e per farlo c’è bisogno di attuare nuove abitudini di vita. Al centro dei dibattito del governo, in questi giorni, c’è anche la possibilità di introdurre lo smart working per tutti i lavoratori pubblici, almeno per due mesi. Ecco la proposta.
Per affrontare l’emergenza del caro energia tutte le mosse possibili sono sotto la lente d’ingrandimento del governo che, nella persone del ministro Roberto Cingolani, sta cercando di trovare soluzioni adatte per arginare il problema.
Tra queste c’è l’idea di introdurre da questo autunno 2022 lo smart working per i dipendenti pubblici, almeno per due mesi, se si dovesse arrivare a un livello di emergenza massima in Italia.
In questo modo, per le aziende e le amministrazioni pubbliche ci sarebbe un risparmio energetico notevole, che potrebbe aiutare a tamponare il caro energia che sta colpendo gravemente il nostro Paese.
Questa indiscrezione arriva proprio il giorno prima del ritorno in presenza di tutti i lavoratori, domani 1 settembre.
Meno ore in sede significa ridurre molto i consumi, sia a livello di elettricità che di riscaldamento, andando incontro a un inverno molto duro.
Secondo le stime, almeno 8 milioni di italiani potrebbero lavorare in forma agile, ma oggi sono solo 4 milioni, già un numero maggiore rispetto al pre-pandemia, che contava solo 600.000 persone in smart.
Intanto è stato diffuso l’emendamento del ministro del Lavoro Andrea Orlando, che sancisce lo smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli con meno di 14 anni, almeno fino al 31 dicembre.
Alcuni potrebbero pensare che lo smart working non sia un’ottima soluzione per combattere il caro energia, mentre non è così. Infatti, i lavoratori che preferiscono questa tipologia, possono risparmiare fino a duemila euro all’anno.
Questo perché vengono ridotti numerosi costi, dallo spostamento in macchina, al costo della benzina, il pranzo fuori e altri mini fattori che però incidono molto sulle tasche degli italiani.
Anche per le aziende ottimizzare i propri spazi, con meno dipendenti in ufficio, avrebbe dei benefici non indifferenti a livello di risparmio energetico.
Ora, dopo il 25 settembre, starà al nuovo governo pensare a una soluzione in tal senso e renderla concreta, anche se attualmente in campagna elettorale nessun politico ha affrontato il tema.
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