A causa dell’aumento dei prezzi che abbiamo visto nel corso degli ultimi mesi, molti sono i consumatori che hanno scelto le offerte delle private label piuttosto che quelle dei marchi più costosi.
Una scelta che, a lungo andare, ha portato il volume d’affari a crescere ad una velocità pari a tre volte più alta di quella del mercato in genere. Un settore che sembra essere particolarmente scelto per l’acquisto degli alimenti freschi e del cibo per gli animali a quattro zampe.
A causa del caro vita, molti sono gli italiani che preferiscono acquistare dei prodotti sottomarca piuttosto che quelli più costosi.
Infatti, l’inflazione ha reso il carrello della spesa molto più costoso portando gli italiani di fronte ad un bivio: continuare con i soliti acquisti delle marche più famose oppure scegliere i prodotti Mdd, ossia marca dei distributori.
In base a ciò che riporta Il Messaggero, le cifre proposte dall’IRI non hanno fatto altro che confermare il trend in questione.
Infatti, durante gli ultimi mesi abbiamo visto scendere la quantità di prodotti acquistati mentre la domanda per i cibi sottomarca è aumentato del 2,2%.
Una scelta che è ricaduta soprattutto sui prodotti freschi e sugli alimenti per animali domestici i quali sono cresciuti rispettivamente dell’1,7% e del 1,5%.
Se si fa riferimento ai prodotti freschi, pare che le vendite delle private label siano pari al 29,1% del totale.
Se invece facciamo riferimento ai prodotti freschi la percentuale è del 29% mentre per la drogheria ci troviamo intorno al 18,3% e al 7,8% per le bevande.
In salita anche altri due settori tra cui quelli per la cura della casa e della persona.
Secondo il quotidiano Romano, il quale ha condiviso alcuni dati provvisori rilasciati da Iri e da The European House Ambrosetti, si tratta di numeri in positivo che hanno visto delle vendite salire al 9,5% nel corso di 365 giorni.
Se si prendono sotto esame gli ultimi dati, sappiamo che durante il 2021 è questo un business che ha ricavato 11,7 miliardi di euro e che è riuscito a ottenere quasi il 20% del mercato anche se non mancano dei picchi del 32% per determinati brand.
Nel giro di 9 anni, ossia in quel periodo che va dal 2012 al 2021, il mercato delle sottomarche ha avuto una crescita impressionante con una velocità tre volte più alta rispetto a quello del mercato alimentare in genere.
Marco Pedroni, il Presidente delle associazioni e della Distribuzione Moderna, come leggiamo su Il Messaggero, afferma che per gli acquirenti quei prodotti private label sono alquanto rassicuranti in un periodo in cui il costo della vita tende ad aumentare sempre di più.
L’impatto più basso per le spese degli italiani sui prodotti della Mdd, come dice Pedrone, ha avuto il compito di “calmiere dei prezzi“.
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