Il garante per la sorveglianza dei prezzi ha convocato le compagnie aeree in vista dell’aumento dei prezzi dei voli.
Prezzi in aumento e biglietti inavvicinabili. Entra nel vivo la stagione estiva, ma rimane il problema del caro-voli. Il garante dei prezzi convoca le compagnie aeree, mentre il presidente della Regione Sicilia si dice fiducioso del governo sulle mosse da mettere in campo per contrastare il rincaro nel settore: “Evitare al cittadino vessazioni ingiuste ed inaccettabili”. Convocata anche una commissione di allerta rapida.
Sale alle stelle il prezzo dei biglietti. Voli mai così alti, anche se il prezzo del carburante è sceso, il turismo è in clamorosa ripresa. Le scuse sono finite per le compagnie aeree passate dalla dicitura di low cost a quella di “high”. Le perdite del periodo 2020-2021, in piena pandemia, è recuperata, e anche con gli interessi. A pagarne le conseguenze di questo rincaro i passeggeri, i residenti in località poco collegate, che come sempre si ammassano nei periodo “clou” come quello natalizio o estivo, con i turisti o con chi viaggia per svago.
Una questione controversa per la quale il governo ha deciso di convocare le compagnie aeree, per un vertice proprio con il tema principale di discussione del caro prezzi che sta interessando il settore.
Il ministero delle Imprese ha dunque dato indicazioni al garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo, il quale ha convocato tutti i rappresentati delle maggiori compagnie aeree interessate nelle tratte nazionali dei maggiori rincari.
I vertici sono previsti il prossimo 4 luglio, nella giornata di martedì, dove ci si focalizzerà sulle dinamiche che hanno portato a un aumento così importante dei prezzi. Successivamente verrà convocata anche una commissione di allerta rapida.
Una delle regioni più interessate a questa piaga è da sempre la Sicilia. Solo 3 aeroporti, compreso quello minore di Trapani che non rappresenta certo un’ampia scelta per i residenti, alle esatte estremità dell’Isola che già deve far fronte a una scarsissima viabilità interna e che per raggiungere il continente di alternative, oltre all’aereo, ne ha veramente poche.
E a ridosso dei periodi più concitati di viaggi, tra vacanze invernali ed estive, il problema si ripresenta per i residenti – migliaia – recatisi a lavorare o a studiare fuori dall’Isola. Ma rimane fiducioso questa volta Renato Schifani, fiero del “suo governo”. “Il mio governo – dice il governatore – continuerà la propria battaglia sul caro voli, non senza registrare il grande risultato ottenuto sulle tratte Palermo-Roma e su quella Catania-Milano, dove l’arrivo del terzo vettore Aeroitalia ha consentito un significativo abbattimento del costo dei biglietti. A dimostrazione che quando si vuole si possono adottare politiche dei prezzi sagge ed oneste“.
Quello dei trasporti in Sicilia, così come in Sardegna, è sempre stato un tema scottante. Il caro biglietti fin dalla elezione di Schifani invece uno delle battaglie annunciate. Recentemente il presidente di Regione ha annunciato che spesso questa battaglia è sfociata nei ricorsi davanti all’Antitrust, al quale si è denunciato un danno per i passeggeri illegittimo da parte delle compagnie aere.
Rispetto alla decisione della convocazione della compagnie da parte del garante, Schifani afferma meno entusiasta: “Ormai era più che doveroso che le strutture del governo scendessero in campo per accertare anomalie, sindacarle e stroncarle, per evitare al cittadino vessazioni ingiuste ed inaccettabili“.
Le compagnie hanno tirato in questo 2023 la corda fino a quasi spezzarla. I consumatori, ha recentemente raccontato l’amministratore delegato di una compagnia aerea al Corriere della Sera, sono disposti a pagare qualsiasi prezzo per i biglietti, e fino a quando questa dinamica non terminerà, i prezzi rimarranno alti. Una sintesi che rende l’idea di come le compagnie siano uscite dalla crisi post Covid e come queste siano pronte a riprendere con gli interessi quanto perso.
Le tariffe medie rispetto al 2022 sono in crescita di quasi il 50%, con il 47% in totale, mentre nel mese di giugno si è registrato un aumento dei prezzi del 52% rispetto allo scorso anno. Eppure il prezzo del carburante è sceso del 40% in un anno, una scusa dunque non più valida.
Dal canto loro, le compagne puntano sulla forza della concorrenza, che avrebbe tenuto i prezzi bassi in tutta Europa in questi anni. Riunite sotto la Airlines for Europe, la replica è arrivata negli scorsi giorni.
Il direttore della Airports Council International Europe ha sollecitato un monitoraggio dei biglietti. Secondo Oliver Jankovec infatti, il prezzo andrebbe ormai al di là delle spese sostenute dai vettori.
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