In quali casi è prevista una nuova ricarica su Carta dedicata a te. Non sarà disponibile per tutti i beneficiari e la condizione risiede solamente nella ridistribuzione dei fondi.
In quali casi è prevista una nuova ricarica su Carta Dedicata a te, presentata lo scorso 11 luglio dal governo. Il contributo che spetta a 1 milione e 300 mila famiglie italiane prevederebbe secondo quanto si apprende il primo pagamento entro il 15 settembre. Ecco la norma per le condizioni dell’eventuale nuovo accredito, nonostante si tratti di una ricarica una tantum, dopo il bonus da 382,50 euro.
Il governo di Giorgia Meloni ha indirizzato 500 milioni alla Carta Dedicata a te, presentata lo scorso luglio da Francesco Lollobrigida e Giancarlo Giorgetti. I soldi, visto che non saranno previsti finanziamenti, dovranno essere spesi obbligatoriamente fino alla fine, e in caso di residui – qualora non tutti i beneficiari dovessero richiedere la ricarica – sarà l’Inps a ridistribuirli e il governo potrà agire con una nuova ricarica.
Dopo la prima distribuzione dunque, la prima fase, è possibile che al governo rimangano delle risorse. Una eventualità per la quale bisognerà attendere ancora qualche mese.
Un caso potrebbe essere quello di carte che non ritirino o famiglie che non hanno fatto in tempo a ricaricarle, hanno dimenticato di fare domanda, di attivarla. Questi soldi verrano usati ma non indirizzati a beneficiari diversi. Le risorse serviranno come detto a una nuova ricarica.
Qualora dovesse verificarsi tale scenario dunque, si dovrà attendere fino al prossimo novembre. Sarà come già accennato il 15 settembre la prima dead line, scadenza che prevede il ritiro della carta e il pagamento dopo l’attivazione. La scadenza è inderogabile, e chi lo dimentica non potrà più fare richiesta: previsto infatti il blocco in caso di superamento del termine ultimo.
Poste Italiane è incaricata del monitoraggio e della valutazione delle carte non ritirate, non attivate, e se ci saranno dunque ulteriori risorse a cui fare riferimento. In quel caso sarà poi il ministro dell’Agricoltura e successivamente quello dell’Economia a dare il via libera alla nuova fase di ricarica. Misura che prevederebbe alcune settimane, poi si procederà al pagamento tra ottobre e novembre.
I criteri, nella eventuale ridistribuzione, saranno i medesimi. Ossia quelli che avevano portato all’assegnazione dei 382 euro. La precedenza la avranno le famiglie con l’Isee più basso con almeno tre componenti di cui almeno uno nato entro e non oltre il 2009. Poi sarà la volta dei nuclei invece con un componente nato entro il 2005 e in base al reddito. Il terzo stadio è quello delle precedenze in base solamente al reddito.
Non è ovviamente chiaro ancora a quanto potrebbe ammontare l’addebito. Cifra che potrà essere stimata dopo il 15 settembre e i relativi monitoraggi di Poste Italiane. L’Inps in quel caso informerà con un messaggio la notizia ai beneficiari.
In questo momento tutte le carte, indirizzate a 1 milione e 300 mila famiglie, sono state registrate correttamente. E’ in ogni caso possibile che fino al 15 settembre alcuni dei beneficiari potrebbero non richiedere il sussidio, dinamica che porterebbe dunque alla nuova ricarica per esaurire i 500milioni stanziati dal governo.
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