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Gianroberto Casaleggio in una lettera al Corriere della sera aveva svelato come era nato il Movimento 5 Stelle e che era stato lui a stilare le regole. Aveva parlato poi del rapporto con Beppe Grillo e si era difeso dalle accuse di legami con la massoneria. Era il maggio del 2012. Mancavano nove mesi alle elezioni politiche del 2013 che avrebbero imposto i 5 Stelle nella politica nazionale.
Nel giorno della morte del guru del Movimento 5 Stelle vale la pena riproporre alcuni stralci di quella lettera. Casaleggio iniziava con il raccontare all’allora direttore del quotidiano di via Solferino Ferruccio de Bortoli della sua società: “Nel 2003 ho lasciato la mia posizione di amministratore delegato in Webegg di Telecom Italia, un gruppo multimediale che si occupava di consulenza e di applicazioni internet, e ho fondato con altri soci la Casaleggio Associati, una società di strategie di Rete. Internet è un tema che mi appassiona e di cui mi occupo dalla metà degli anni 90”. La sua grande passione. Per alcuni la sua fissa, ciò che lo ha reso un visionario postmoderno.
Celebre il suo videomessaggio dal futuro in cui annunciava ciò che sarebbe successo sulla Terra con il Nuovo Ordine Mondiale. Nel 2018, secondo Casaleggio, il mondo sarà spaccato in due blocchi: a Ovest con la “democrazia diretta e libero accesso a Internet”; in Cina, Russia e Medio Oriente la dittatura senza internet. Sembra di ritornare per certi versi alla Guerra Fredda con la divisione in blocchi, ma al centro di tutto stavolta c’è la Rete. In effetti nelle dittature attuali internet è bandito (basti pensare alla Corea del Nord).
Casaleggio: ‘Io accanto a Beppe Grillo’
L’amicizia con Beppe Grillo, continuava la lettera, era nata nel 2004, dopo che il comico genovese aveva letto uno dei libri di Casaleggio, Il Web è morto, viva il Web. “Rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee. In seguito progettammo insieme il blog beppegrillo.it, proponemmo la rete dei Meetup (gruppi che si incontrano sul territorio grazie alla Rete), organizzammo insieme i Vday di Bologna e di Torino, l’evento Woodstock a 5 Stelle a Cesena e altri incontri nazionali, come a Milano dove, il 4 ottobre 2009, giorno di San Francesco, al teatro Smeraldo prese vita il MoVimento 5 Stelle”.
Insomma, Casaleggio e Grillo hanno costruito le basi del Movimento: il blog di Grillo e i Vaffaday. “A chi si chiede chi c’è dietro Grillo o si riferisce a ‘un’oscura società di marketing’ voglio chiarire che non sono mai stato ‘dietro’ a Beppe Grillo, ma al suo fianco”, chiariva Casaleggio, dipinto spesso come il guru, come colui che da dietro le quinte muoveva le pedine. “Sono in sostanza cofondatore di questo movimento insieme a lui. Con Beppe Grillo ho scritto il ‘Non Statuto’, pietra angolare del MoVimento 5 Stelle prima che questo nascesse, insieme abbiamo definito le regole per la certificazione delle liste e organizzato la raccolta delle firme per l’iniziativa di legge popolare ‘Parlamento Pulito’ e le proposte referendarie sull’editoria con l’abolizione della legge Gasparri e dei finanziamenti pubblici”.
‘Siamo in guerra’
Insieme a Grillo, continuava Casaleggio nella missiva, “abbiamo scritto un libro sul MoVimento 5 Stelle dal titolo ‘Siamo in guerra’ firmato da entrambi”. Libro in cui compaiono frasi visionarie (qua le più famose) come ‘Siamo in guerra e la vinceremo. La Rete è dalla nostra parte’, oppure ‘L’informazione in Rete può essere vera o falsa, o entrambe le cose, ma in Rete è impossibile sostenere una menzogna per lungo tempo’.
‘Mai imposto niente’
“In questi anni ho incontrato più volte rappresentanti di liste che si candidavano alle elezioni amministrative, per il tempo che mi consentiva la mia attività, per offrire consigli sulla comunicazione elettorale. Non sono mai entrato nell’ambito dei programmi delle liste, né ho mai imposto alcunché. A chi mi ha chiesto un consiglio l’ho sempre dato, ma in questo non ci trovo nulla di oscuro”. Eppure pare che negli anni sia stato lui a dettare più di una volta le regole. Come il (terribile) decalogo per i candidati sindaci a Roma alle Comunali 2016. Così come pare che ci sarebbe stato lui dietro alle espulsioni dei grillini dissidenti.
‘Nessun legame con la massoneria’
L’ultima parte della lettera al Corriere (che si concludeva con un altro elogio a Grillo, “per me è come un fratello”) era dedicata alla difesa dalle accuse (complottistiche, secondo i grillini) dei detrattori: “Mi hanno attribuito dei legami con i cosiddetti poteri forti, dalla massoneria, al Bilderberg, alla Goldman Sachs con cui non ho mai avuto nessun rapporto, neppure casuale. Dietro Gianroberto Casaleggio c’è solo Gianroberto Casaleggio. Un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta forse anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive”.
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