Casaleggio, M5S in declino nei sondaggi: “Oggi il M5s è un po’ schizofrenico”

Davide Casaleggio parla di schizofrenia del Movimento 5 stelle e di come abbia perso consensi da quanto emerge dai nuovi sondaggi.

Davide Casaleggio
Davide Casaleggio – Nanopress.it

L’attuale gestione del M5S criticata da Davide Casaleggio, figlio del cofondatore del Movimento che ha perso consenso secondo quanto emerge dai sondaggi. Per l’uomo, ha “imboccato la vita del declino” a causa della “schizofrenia” degli ultimi tempi.

Davide Casaleggio sul M5S: “Ha imboccato la via del declino”

Davide Casaleggio ha criticato duramente la gestione del Movimento 5 Stelle, che – secondo quanto sostiene il figlio del fondatore – fa una cosa per poi metterne in pratica un’altra che è l’esatto opposto. In un recente intervento a Milano, Casaleggio, dunque, ha espresso le sue opinioni al riguardo del movimento che, a suo dire, sta acquisendo un atteggiamento “schizofrenico“.

Oggi il M5s è un po’ schizofrenico. Si dice una cosa e si fa il contrario spesso. Questa schizofrenia in politica non credo paghi, infatti i sondaggi stanno crollando” e, per questo motivo, avrebbe “imboccato una via di declino che sta continuano a scendere“. Un declino derivato, secondo Casaleggio, anche dal fatto che il movimento abbia scelto di non prender parte alle Comunali.

Il caso Vito Petrocelli

La schizofrenia del movimento si sarebbe ampiamente palesata, secondo l’uomo, soprattutto nel caso di Vito Petrocelli: “Il fatto di mettere all’angolo un senatore che vota contro l’invio delle armi quando pubblicamente si dice di non volerle inviare è un esempio di schizofrenia“.

Il senatore, come fa notare lo stesso Casaleggio, è stato solamente allontanato dalla Commissione, ma non dal partito, che non l’ha espulso. Pertanto, per lui è stata messa in atto, semplicemente, una “decisione bizzarra“.

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Uno spazio per nuove idee politiche

Casaleggio, inoltre, parla di uno spazio dove incanalare nuove idee politiche che possano rispondere alle esigenze di tutte le persone che, disilluse dalla politica, non si recano più alle urne e non esprimere il proprio voto, poiché non si sentono rappresentate da nessuna fazione.

C’è tantissimo spazio perché penso che tutte queste persone disilluse, su cui il Movimento 5 Stelle aveva pescato elettoralmente nel 2013, oggi stanno tornando, e lo vediamo alle elezioni comunali e regionali, all’astensionismo“.

Un bacino di elettori che andrebbero ampiamente intercettati, secondo l’uomo, “perché una partecipazione dei cittadini è essenziale per costruire uno stato forte” e, per questo, ha lavorato mediante la piattaforma Rousseau per “la costruzione di nuove idee. La platform society, la costruzione di strumenti per la partecipazione dei cittadini, penso sia la via del futuro e oggi il concetto di Movimento che era innovativo dieci anni fa è già qualcosa di passato“.

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