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A causa dell’improvviso crollo di un cascata di ghiaccio a Gressoney-Saint-Jean, in Val d’Aosta, quattro scalatori italiani sono morti mentre una quinta persona rimasta ferita è stata trasportata in elicottero all’ospedale regionale Umberto Parini. L’incidente è avvenuto sulla cascata ”Bonne Année”, dove si stava arrampicando un climber mentre altri quattro si trovavano alla base della parete. Lo scalatore superstite era in sosta sulla parete al momento del crollo, ed è rimasto illeso perché si trovava più in alto, è stato solo sfiorato dalla massa di ghiaccio che invece ha travolto gli altri. Il soccorso alpino è intervenuto anche con l’elicottero che ha provveduto al trasporto delle salme ad Aosta
E’ di 4 morti e un ferito il bilancio del crollo di parte della cascata di ghiaccio ”Bonne année” di Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta. Le vittime stavano effettuando una salita in tarda mattinata, intorno alle 11, quando una parte della parete ghiacciata si è staccata dalla roccia. Sul posto sono intervenuti subito gli uomini del Soccorso alpino.
La Bonne Année, che viene considerata dagli esperti accessibile a tutti, è ritenuta una delle più sicure della Valle d’Aosta, ma va considerato che da qualche giorno si sono registrate temperature in zona quasi primaverili: ad esempio a Gressoney alle 9 del mattino la temperatura era di poco sotto lo zero mentre alle 11 il termometro segnava 10,9°. Il pericolo di nuovi crolli ha reso difficile il recupero dei cadaveri. Tra le vittime ci sono alcuni liguri, residenti nella provincia di La Spezia.
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Alcuni alpinisti che si trovavano in montagna, poco distante dal luogo della tragedia, hanno riportato la loro testimonianza: “Stavamo arrampicando quando abbiamo sentito un boato fortissimo. Poco dopo abbiamo sentito l’elicottero. Eravamo sulla cascata ‘Ciampa’, che a quell’ora non prendeva sole, mentre ‘La Bonne année’ era esposta”, sottolineano i testimoni.
E quasi negli stessi istanti della tragedia in Val d’Aosta si è verificato un altro incidente simile in Francia, nella zona di La Grave, vicino a Grenoble, così come riportato dall’edizione online del quotidiano Dauphiné Libéré. Le vittime in questo caso sono di nazionalità inglese.
Chi sono le vittime
Due uomini e due donne, due spezzini e due massesi. I loro nomi: Fabrizio Recchia, Antonella Gallo, Mauro Franceschini e Antonella Gerini. I quattro, iscritti al Cai di Fivizzano, erano tutti molto esperti, e si trovavano in montagna insieme al quinto membro della compagnia, lo spezzino Tino Amore.
Antonella Gallo, bancaria pezzina di 51 anni, praticava anche running e spinning oltre ad essere appassionata di arrampicata su roccia e su ghiaccio.
Mauro Franceschini e Antonella Gerini. Lui, 58enne di Caprigliola (Massa Carrara), sposato. Esperto scalatore, Istruttore nazionale di alpinismo, era anche una guida Cai.
Lei, architetto 50enne, originaria di Carrara con la passione per le escursioni su roccia e in montagna.
Fabrizio Recchia, funzionario della motorizzazione e residente a Vezzano Ligure, istruttore di alpinismo e arrampicata libera.
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