“Dobbiamo essere duri e severi ma non provocatori“. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano chiarisce la posizione del governo italiano sulla questione del burkini che tanto sta facendo discutere in Francia, in particolare dopo l’appoggio del primo ministro Manuel Valls ai sindaci che lo hanno vietato in spiaggia. Per il nostro paese la questione burkini non esiste, spiega il titolare del Viminale e per diverse ragioni, a iniziare dalla libertà di culto, passando per la creazione di una società dove non ci siano moti di esclusione che possano alimentare atti di terrorismo. Infine, c’è anche la realtà dell’Italia, dove è più difficile incontrare donne in burkini rispetto alla Francia. Alfano inoltre, insiste su un punto: l’opera di prevenzione che lo stato italiano sta facendo si accompagna a una politica del rispetto che evita le provocazioni.
VALLS CONTRO IL BURKINI: ‘INCOMPATIBILE CON I NOSTRI VALORI’
“Puri atti ideologici possono determinare l’effetto provocatorio di dire ‘noi siamo isolati in una comunità in cui vogliamo esprimere la nostra cultura, la nostra religione ma senza violare la legge’“, dice il ministro in un’intervista radiofonica a Rtl 102.5. La posizione dell’Italia su questo argomento è diversa dalla Francia anche per la diversa formazione della società: al di là delle Alpi, la comunità musulmana non solo è più numerosa ma è radicata nel paese da più generazioni e ne è parte integrante.
Per questo, Alfano parla di “pragmatismo” quando spiega perché in Italia non si vuole vietare il burkini. “Voi avete incontrato sulle spiagge centinaia di donne in burkini? Non c’è dilagare del fenomeno, quindi parliamo di una vicenda che riguarda la Francia. Ho grande rispetto per il loro dolore ma l’Italia è l’Italia, fin qui siamo stati un paese sicuro per il grande lavoro di prevenzione, ma anche perché non abbiamo mai dato vita a comportamenti che hanno fatto pensare a una crisi di rigetto della cultura musulmana“, continua. “Io non prego Allah ma sono stato educato con una cultura che prevede la libertà di culto“, chiosa il ministro.
Non che in Italia qualcuno non abbia pensato a vietare il costume integrale. Matteo Salvini ha lanciato un appello a tutti i sindaci delle città di mare perché lo vietino e la Lega Nord ha annunciato la presentazione di una mozione in Regione Lombardia per vietarlo nelle spiagge e nelle piscine regionali, sostenuta in questo da Fratelli d’Italia che parla di “questioni igieniche“.
A difendere il burkini c’è anche la Chiesa Cattolica per tramite del segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino. Intervistato dal Corriere della Sera, il numero uno dei vescovi chiede di aprirsi alle diverse usanze in nome della convivenza pacifica. “Dobbiamo imparare a vivere insieme e questo vuol dire anche conoscenza dei simboli di altre culture e loro accettazione quando non ledano le esigenze della sicurezza. La paura dell’abbigliamento delle musulmane mi appare strumentale“, dice. “Ogni persona ha diritto a mostrare la propria fede anche nell’abbigliamento, se lo ritiene opportuno. Esigenze di cautela sono comprensibili. Ma ci vuole anche buonsenso: è difficile immaginare che una donna che entra in acqua stia realizzando un attentato“, fa notare Galatino.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…