Di fronte alla Cassazione, un gruppo di anarchici e attivisti si è riunito minacciando di scatenare l’inferno nel momento in cui si dichiara la morte di Alfredo Cospito.
Intanto continua l’attesa della decisione da parte dei supremi giudici sul 41 bis.
Il presidio di fronte alla Corte di Cassazione
Attualmente, in Piazza Cavour a Roma, proprio di fronte alla Corte di Cassazione, è stato organizzato un presidio da parte degli anarchici e degli attivisti per dare tutta la solidarietà ad Alfredo Cospito, un uomo che attualmente è detenuto in regime 41 bis.
Questo è ciò che sta accadendo nel momento in cui si sta aspettando la decisione che i supremi giudici stanno per prendere per quanto riguarda il ricorso che la difesa della anarchico aveva presentato.
All’interno della piazza sono stati quindi messi, in bella vista, numerosi striscioni su cui sono scritte le seguenti parole “Lo Stato democratico con il 41 bis tortura” e” Il carcere uccide“.
Di sicuro non è passato inosservato uno striscione l cui parole sono di colore bianco e rosso scritte su uno striscione nero su cui è possibile leggere “Contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis, solidarietà con Alfredo Cospito”.
Da questa mattina tutta la zona è presidiata anche da parte delle forze dell’ordine. Queste ultima, insieme alla polizia e a veicoli blindati, sono presenti anche sulle scale che collegano con l’ingresso del Palazzaccio.
Le proteste degli anarchici e degli attivisti
Di fronte alla Corte di Cassazione tutti hanno potuto udire la voce di Lello Valitutti, uno degli anarchici presenti alla manifestazione che ha voluto dire la propria in occasione del presidio fatto a sfavore del 41 bis.
Queste le sue parole: “È finito il tempo delle manifestazioni e dei cortei. Da oggi inizia il momento della lotta. Non lasceremo morire Alfredo senza tentare il tutto per tutto. Lui mette in gioco la sua vita e noi mettiamo in gioco la nostra. Se Alfredo muore sarà l’inferno per i ricchi in questo Paese, sarà lotta”.
Durante il comizio, inoltre, sono stati fatti anche i nomi di tutti coloro che in passato sono appartenuti alla Brigate Rosse e che si trovano al 41 bis.