Continua a complicarsi ulteriormente il caso Cospito: a quanto pare i sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari saranno messi sotto scorta, almeno in via temporanea. Sarà poi una riunione del prefetto di Roma prevista per il 10 febbraio a decidere cosa accadrà definitivamente.
Le condizioni di Cospito continuano a peggiorare. Il detenuto, sottoposto al “carcere duro”, continua il suo sciopero della fame, mentre le sue condizioni di salute si complicano sempre di più. Nel frattempo Delmastro e Ostellari sono finiti sotto scorta e potranno contare su auto blindate e sulle forze dell’ordine.
Il caso Cospito e i nuovi risvolti
Negli ultimi giorni non si fa altro che parlare del caso Cospito e del “carcere duro”, il 41 bis. Di risvolti, nelle ultime settimane, ce ne sono stati e non pochi. Di novità, altrettante, ma le ultime in particolare hanno spiazzato letteralmente tutti.
Per capirci di più, però, dobbiamo fare un balzo nel passato. 2014: l’anarchico Alfredo Cospito, classe ’67, nato a Pescara, viene condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione. L’accusa? Aver gambizzato, solo un paio di anni prima, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e di aver ancora prima – nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006 – piazzato due ordigni a basso potenziale vicino alla Scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, che non avrebbe però causato né morti né feriti.
Arriviamo al 2022. Cospito ormai è detenuto da anni, ma quello che avrebbe fatto dietro le sbarre avrebbe aggravato ulteriormente la sua posizione. Pare, infatti, che negli anni abbia inviato e ricevuto lettere ad alti anarchici, che gli avrebbero permesso di mantenere intatti i legami con la sua organizzazione di riferimento (almeno questo secondo i magistrati torinesi). Da qui, la decisione dei Pm piemontesi di avviare un’indagine. Il risultato è un procedimento nei confronti degli appartenenti alla Fai – la Federazione Anarchica Informale – per i reati compiuti tra il 2003 e il 2006.
Ma è il ruolo dell’anarchico a essere al centro dell’attenzione: alla fine di queste indagini è stato dichiarato “capo e organizzatore di un’associazione con finalità di terrorismo” che significa aumento della pena, passata a 20 anni. Questo accadeva in primo e secondo grado di giudizio almeno, ma poi è stata la Cassazione a cambiare le carte in tavola, rendendo la sua detenzione decisamente più dura: le accuse nei suoi confronti sono chiare, parliamo di strage contro la sicurezza dello Stato e questo reato prevede una sola pena, l’ergastolo ostativo.
Automaticamente quindi Cospito è diventato il primo anarchico a cui è stato applicato l 41 bis, che molti conoscono come “carcere duro”. Trattasi di una disposizione dell’ordinamento penitenziario italiano, introdotta dalla legge 10 ottobre 1986, n. 663 come strumento di contrasto alle mafie, che prevede un particolare regime carcerario, decisamente più rigido appunto (da qui, il nome).
Per capire meglio di cosa si tratta, dobbiamo partire da un assunto di base: il 41 bis nasce al chiaro scopo di ostacolare le comunicazioni tra i detenuti e le organizzazioni criminali operanti all’esterno, così da non minare la sicurezza e l’ordine pubblico. Per questo motivo e per perseguire questa finalità, logicamente quello che la disposizione fa è tentare di isolare il più possibile il detenuto e così il comma 2 – introdotto dal D.L. 8 giugno 1992, n. 306 – prevede che possano essere applicate diverse misure che vanno dall’isolamento (il non ha accesso agli spazi comuni del carcere), alla limitazione dei colloqui con i familiari, passando per una sorveglianza speciale, un visto di controllo della posta, la limitazione delle somme, dei beni e degli oggetti che possono essere tenuti nelle camere di pernottamento.
Sia chiaro: questo ha non poche conseguenze sul detenuto. Trascorrere intere giornate all’interno di quattro mura, all’interno di un cubicolo di cemento, senza avere contatti con l’esterno (né visivi, né uditivi), senza poter socializzare, parlare, discutere con altri, senza avere svaghi (anche la possibilità di scrivere viene meno, non potendoci essere nella cella fogli e penne), senza poter vedere un familiare, anche solo per sentire una parola di conforto, non è facile. A prescindere dalla pena ricevuta, dal reato commesso, si resta comunque esseri umani, con dei bisogni, delle necessità, dei desideri.
Questo isolamento forzato, infatti, porta a una condizione che viene definita in psichiatria deprivazione sensoriale. Cosa significa? Che gli stimoli sensoriali vengono soppressi e quindi i cinque sensi vengono compromessi.
Nel caso di Cospito la situazione è stata compromessa ulteriormente dallo sciopero della fame che ha deciso di intraprendere già dal 20 ottobre, che si sta ripercuotendo negativamente sulla sua salute. Basti pensare che, neanche una settimana fa, la cardiologa Angelica Milia, dopo una visita effettuata all’infermeria del carcere, ha affermato: “Tutti i valori sono in calo e c’è rischio di edema cerebrale. Siamo in una situazione in discesa, una situazione rischiosa per la sua vita”. In effetti, a quanto pare, l’anarchico starebbe iniziando a rifiutare anche integratori, quindi oggi berrebbe solo acqua e assumerebbe solo sale e zucchero. E non solo, perché sembra che abbia fatto pervenire al Dap una dichiarazione con cui ha espressamente affermato che, nel caso in cui le sue condizioni fisiche dovessero peggiorare al punto di fargli perdere conoscenza, non vuole assolutamente che si proceda con l’alimentazione forzata e consideriamo che, almeno a Milano, dov’è attualmente detenuto, mai prima nessuno aveva fatto una dichiarazione simile.
In tutto ciò, è trapelata un’altra notizia: pare che i i sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari saranno messi sotto scorta.
Delmastro e Ostellari sotto scorta
Pare che Ostellari e Delmastro saranno messi sotto scorta. Ma cosa ha condotto a questa decisione? Se qualcuno avesse perso il filo del discorso negli ultimi giorno date le troppe notizie, ecco un mini-riassunto che spiega gli ultimi avvenimenti.
Partiamo dall’avvocato padovano Andrea Ostellari, il 48enne leghista sottosegretario alla Giustizia. Pare che sia finito nel mirino degli anarchici dal momento che si occupa proprio delle deleghe al trattamento dei detenuti. Ecco perché attualmente potrà contare su una “tutela temporanea”, grazie alla quale in pratica potrà viaggiare su un’auto blindata e contare su una scorta.
Decisamente più intricata la posizione del sottosegretario alla Giustizia, esponente di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro. Quest’ultimo aveva chiesto informazioni su Cospito e, in seguito alla sua richiesta, gli erano prevenute una serie di conversazioni tra l’anarchico e i boss mafiosi che, a quanto pare, sarebbero tutti nel carcere di Sassari, sottoposti sempre al 41 bis. Le notizie, però, erano tutte secretate e i dati contenuti nei documenti erano “non divulgabili e non cedibili a terzi” eppure qualcosa è andato storto e Delmastro non ha mantenuto la segretezza, accusando quattro deputati del PD che avevano fatto visita a Cospito di incoraggiarne la lotta. Il tutto si è concluso con un’inchiesta della procura di Roma e con la richiesta di dimissioni per Delmastro e Donzelli.
Ma non finisce qui, perché pare che, alla luce di tutto ciò, la sua incolumità potrebbe essere in pericolo, tanto che gli è stato spiegato come aprire eventualmente buste e soprattutto gli sono state indicate alcune zone da evitare (come ad esempio Torino).
In ogni caso, a decidere se queste misure saranno definitive sarà il prefetto di Roma nel corso di una riunione prevista per il 10 febbraio.