Caso Cospito: il sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia Delmastro garantisce la piena tutela della salute del detenuto.
La salute di Cospito non sarà messa in secondo piano, anzi, sarà monitorata e garantita costantemente, secondo quando dichiarato da Andrea Dalmastro, sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia. Da diversi mesi, il detenuto porta avanti uno sciopero della fame che ne sta mettendo a rischio la salute. Pochi giorni fa, l’anarchico è stato trasferito al carcere di Opera a Milano, dove un gruppo di anarchici gli ha dimostrato il proprio supporto scontrandosi con le forze dell’ordine presenti sul posto.
Il caso Cospito sta facendo discutere da diverse settimane: il detenuto, sostenuto dal movimento anarchico, che gli ha dimostrato, in più occasioni, la propria vicinanza, è stato trasferito nel carcere di Opera, a Milano, a causa delle sue condizioni di salute, che, negli ultimi tempi, sono diventate precarie, a causa dello sciopero della fame che sta portando avanti.
Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove ha riferito che è dovere dello Stato fornire “le migliori condizioni di salute” e di predisporre il trasferimento di Cospito in una clinica “qualora degenerassero”. Queste le parole del sottosegretario dopo aver fato visita al carcere di Perugia, dovev si è parlato del detenuto.
L’uomo, come evidenzia Delmastro Delle Vedove è continuamente monitorato, pertanto “l’erogazione sanitaria c’è ed è costante“.
Per quel che concerne il regime del 41-bis al quale Cospito è sottoposto, però, non si fanno passi indietro, come specificato dal sottosegretario. Anche se lo sciopero della fame è un “diritto del detenuto“, dice Delmastro, esso non può essere il metodo mediante il quale andare a “scardinare un sistema ereditato da Falcone e Borsellino“.
Di recente, un gruppo di anarchici si è recato fuori il carcere milanese per dimostrare la propria vicinanza a Cospito, rendendosi protagonista anche di una sassaiola nei confronti delle forze dell’ordine che erano giunte sul posto già in tenuta antisommossa.
L’uomo è stato traferito nel carcere lombardo, in quanto i medici dell’Asl di Sassari hanno ritenuto giustificato lo spostamento a causa delle sue condizioni di salute, monitorate, nella città sarda, dalla cardiologa Angelica Milia.
La dottoressa, tempo fa, aveva lanciato un riflettore sulla salute del detenuto, affermando che, procedendo di questo passo, non sarebbe arrivato alla sentenza, prevista a maggio e poi spostata al 7 marzo per tali ragioni.
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