Il Garante dei detenuti ipotizza revoca del 41 bis per Alfredo Cospito. Il Governo: “Nessun patto con chi minaccia”.
Il Garante dei detenuti nazioale ipotizza la revoca del regime del 41-bis per Alfredo Cospito. Una proposta che ha fatto storcere il naso al governo, il quale si è detto contrario a “scendere a patti con chi minaccia“. Negli scorsi giorni, è stato annunciato che la sentenza per l’anarchico è stata spostata al 7 marzo – inizialmente prevista per il 20 aprile – anche considerando le condizioni di salute del detenuto, in sciopero della fame da tre mesi.
Il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, ha ipotizzato la revoca del 41 bis per Alfredo Cospito, in quanto per l’uomo è necessario “un immediato intervento ospedaliero“. L’anarchico, come ricorderete, è in sciopero della fame da tre mesi circa.
La dottoressa Angelica Milia, che lo segue, afferma che il detenuto non intende sottoporsi alla “alimentazione forzata”. Pertanto, sollevarlo dal regime carcerario al quale è sottoposto pare sia l’unica strada da intraprendere per evitare che l’uomo muoia in prigione.
Il Governo, però, non ci sta e ha già annunciato che non intende scendere a patti con gli anarchici e “con chi minaccia“. Palma, però, sottolinea che l’unico modo per evitare il peggio è “toglierlo dal 41-bis“.
Andrea Delmastro, sottosegretario alla giustizia, afferma – in una intervista a Repubblica – che le violenze delle ultime ore e la ricezione della busta con il proiettile, indirizzato al Pg di Torino, non possono spingere a prendere la decisione di revocare il 41-Bis per Cospito.
E, in una intervista rilasciata a Il Messaggero, il sottosegretario sottolinea come Cospito influenzi la compagine anarchica presente all’esterno e che, pertanto, questa ragione rappresenta “uno dei presupposti per il 41-bis”.
Il medico che segue Cospito, Angelica Milia, fa sapere che il detenuto non intende sottoporsi all’alimentazione forzata e che, per questo potrebbe andare incontro ad aritmie cardieche, a causa della mancanza di sali e potassio.
Come la stessa cardiologa sottolinea, Cospito è partito da un’obesità che, ora, si è trasformata in sottopeso e, per tale motivo, “rischiamo questioni irrisolvibili per gli organi“, come ha spiegato all’AdnKronos.
Il digiuno al quale l’anarchico si è sottoposto negli ultimi cento giorni, spiega Milia – gli sta compromettendo i muscoli e, di conseguenza, anche il cuore. Per l’uomo, dunque, potrebbero intervenire “questioni irreversibili” e, di conseguenza, anche la morte.
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