Dopo le polemiche per l’intervento di Fedez al concerto del Primo Maggio, il direttore di Rai3, Franco di Mare, difende la rete pubblica di fronte alla Commissione di Vigilanza. “La Rai è stata crocifissa e condannata prima ancora che Fedez salisse sul palco. Possiamo rimediare? Mi auguro di sì, ma il danno è gigantesco. La Rai e Ilaria Capitani si aspettano delle scuse che non arriveranno mai, io temo“, aggiunge il direttore di Rai3.
“Mi dite di rivolgermi alla Procura della Repubblica contro Fedez?“, chiede provocatoriamente Franco di Mare. “Credo sia sufficiente una querela per diffamazione con richiesta civile di danni considerato che esiste un danno di immagine e che la reputazione oggi è una cosa importantissima nella vita economica di un’Azienda e nella vita professionale di ciascuno di noi“, dichiara il direttore di Rai3, passando al contrattacco. E aggiunge: “E questo danno c’è stato, ma è una cosa che dovrà valutare la nostra leadership, diciamo così“.
La difesa di Franco di Mare non convince i parlamentari, che contestato all’azienda Rai di non aver portato gli atti alla Procura della Repubblica, nonostante le accuse di censura mosse da Fedez. Diversi parlamentari hanno attacco la gestione confusa della vicenda, mentre Fratelli d’Italia invoca le dimissioni immediate del direttore. “Adeguarsi al sistema“, questa è forse l’espressione che ha sollevato più dibattito, seppur pronunciata da un autore esterno alla Rai, nel corso della telefonata con il rapper, che, dopo aver lottato, è riuscito a pronunciare integralmente il suo discorso sul palco del Primo Maggio.
“Ho rilevato una gestione complessa e confusa dell’evento. C’è stato un produttore esterno alla Rai che ha parlato di uniformarsi al sistema e si è dovuto scusare l’ad Rai per questo“, spiega il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini. “Tutto ciò mi rafforza nell’idea che le esternalizzazioni di eventi in diretta siano un rischio che il servizio pubblico non può correre“, conclude Barachini.
Nella ricostruzione della vicenda, Di Mare ha ricordato che la sera del 30 aprile, Massimo Bonelli, titolare della ICompany, società organizzatrice dell’evento, ha inviato una mail ai sindacati e alla Rai per segnalare che il testo di Fedez non era “in linea con lo spirito del concerto” e che era stato contattato il manager del cantante chiedendo “di rivedere il testo affinché non fossero esasperati i toni“.
La vicedirettrice Capitani, coinvolta nella telefonata con Fedez e Bonelli, ha ribadito l’estraneità della Rai alle scelte editoriali e ha aggiunto di considerare inadeguato il testo di Fedez rispetto alla Festa del Primo Maggio. Di Mare ha sottolineato che Fedez “ha tagliato tutto il passaggio in cui Capitani afferma che la Rai non fa assolutamente una censura“. E ha aggiunto: “C’è stata una manipolazione per alterare il senso delle cose. Si tratta di imbroglio e macchinazione. Forse c’è stato un calcolo dell’artista per ottenere più like, visualizzazioni e consensi“.
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