Caso Fortuna Loffredo, le bambine del Parco Verde confermano le accuse contro Caputo

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Sono stati tre minorenni a dare la svolta alle indagini e ad aiutare gli inquirenti ad arrestare Raimondo Caputo, il presunto assassino di Fortuna Loffredo, la bambina gettata dal sesto piano del Parco Verde di Caivano. Le stesse bambine, di 4 e 5 anni dovranno raccontare nuovamente tutto nell’aula del Tribunale di Aversa (Caserta). Una delle sorelle di Antonio Giglio, il figlio della compagna di Caputo, morto in modo analogo alla stessa Fortuna, ha confermato tutto sugli abusi subiti. La piccola è stata ascoltata durante l’incidente probatorio.

Secondo l’accusa, Fortuna Loffredo sarebbe stata uccisa per essersi ribellata contro l’ennesimo tentativo di violenza da parte di Raimondo Caputo. Le bambine del Parco Verde di Caivano si trovano di fronte una prova durissima. Ieri le prime testimonianze in Tribunale: “È stata un’esperienza drammatica – dice l’avvocato Angelo Pisani, legale del papà e dei nonni di Fortuna – ma la Procura della Repubblica ha fatto un lavoro eccezionale facendo sentire le bimbe a proprio agio. Non credo si siano accorte di ciò che stava avvenendo intorno a loro”. La conferma delle accuse da parte della sorella di Antonio Giglio ha spinto i pm a richiedere al gip la custodia cautelare in carcere per Caputo. Tutte e tre le bambine, nel corso delle indagini, hanno confermato di aver subito violenze da Caputo, compagno della loro madre.
Oggi si riprende, con altre domande per la più piccola delle tre sorelle. Ma il legale di Caputo ha dichiarato: “Contro il mio assistito ci sono solo prove indiziarie e le dichiarazioni delle bimbe non sono attendibili. Vedremo cosa verrà fuori oggi dall’incidente probatorio”.

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