La procura di Torino al lavoro sull’inchiesta che ha portato alle dimissioni del Cda della Juve, avrebbe preparato l’eventuale rinvio a giudizio.
Fonti vicine all’inchiesta vorrebbero la procura intenta alla configurazione del rinvio a giudizio, ipotesi che a questo punto pare imminente. La probabile richiesta di alcuni indagati di archiviazione sarebbe stata stralciata.
Un provvedimento che riguarderebbe quasi tutti gli indagati a questo punto, dopo che nelle scorse settimane era arrivato l’avviso della chiusura delle indagini. Si profila la possibilità del rinvio a giudizio per il caso che ha fatto esplodere la situazione in casa Juve. Nella serata di ieri erano arrivate, a sorpresa, in blocco le dimissioni dell’intero Cda bianconero compreso Andrea Agnelli, presidente ormai dimissionario.
Un passaggio che, come molti avevano ipotizzato, sembrava vicino. Secondo alcune fonti vicine all’inchiesta dunque, pare che la procura di Torino stia pensando al rinvio a giudizio, dopo che lo scorso 24 ottobre si erano dichiarate chiuse le indagini.
Lavoro dei procuratori durato un anno, nel quale sarebbero come ormai noto emerso alcune presunte irregolarità nei bilanci della Juventus. Le accuse sono diverse, e adesso sotto la valutazione della procura ci sarebbero dunque tutte e quindici probabilmente le persone indagate. Le ipotesi di reato per poi modulare le eventuali richieste dovrebbero arrivare a breve, già nei prossimi giorni.
Nella giornata di ieri per i 16 indagati, di cui come detto 15 dirigenti e la società Juventus, sono scaduti i termini per gli interrogatori e per presentare le memorie difensive, ma solo cinque di questi lo hanno fatto. Per tutti gli altri, per gli indagati per false comunicazioni, per ostacolo all’esercizio degli organi di vigilanza, per false fatturazioni e per operazioni inesistenti, potrebbe a questo punto arrivare il rinvio a giudizio.
Ancora lavoro per la procura, che ha dato il via alle indagini, e che proverà a far luce sulle controversie che hanno dato il via alle investigazioni in casa Juve. Intanto dopo che il caso era esploso, Gravina predica calma contro le reazioni eccessive e rimanda al mittente le accuse provenienti dalla Liga. “Attacchi gratuiti da chi dovrebbe guardare in casa sua”, ha detto il presidente della FIGC, che si dice contrario alle sanzioni prima che ci sia un processo, e invita a lasciar lavorare la magistratura ordinaria.
Ma prima di arrivare al processo, commenta Gravina, non bisogna colpevolizzare e sanzionare i soggetti.
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