Proseguono le indagini sul caso di violenza sessuale che ha coinvolto Leonardo La Russa, i pm hanno ascoltato due dj della serata del 18 maggio all’Apophis club.
I pm hanno ascoltato, nel secondo giro di interrogatori, anche due dj presenti alla serata del 18 maggio scorso all’Apophis, dove Leonardo La Russa e la sua ex compagna di scuola si erano incontrati e aveva passato la serata insieme. Nelle ultime settimane gli investigatori hanno cercato di raggiungere quante più persone possibili che quella notte si trovano nell’esclusivo club di Milano, per riuscire tramite le testimonianze – sarebbero stati circa 200 i presenti – a far luce sugli avvenimenti di quella serata. La ragazza, 22 anni, che ha denunciato il figlio di Ignazio La Russa, ha raccontato di non ricordare niente dopo aver bevuto un paio di cocktail nel locale. La ricostruzione di quegli eventi dunque potrebbe essere cruciale per fare venire a galla la verità. Dopo gli accertamenti per i quali serviranno ancora altre settimane, e dopo la pausa estiva, la Procura valuterà i dati e gli elementi raccolti per decidere se ascoltare nuovamente la 22enne con la formula dell’incidente probatorio per chiudere le indagini e in tal caso dare via a un processo.
Continuano le investigazioni sul caso di violenza sessuale che ha coinvolto Leonardo La Russa, denuncia dalla giovane 22enne ex compagna di scuola. Tra gli indagati è finito oltre al figlio del presidente del Senato anche Tommaso Gilardoni, dj della serata e che secondo il racconto della ragazza avrebbe avuto un rapporto sessuale con lei a sua insaputa. Il presunto stupro avvenuto tra il 18 e il 19 maggio scorso sarebbe avvenuto dopo una serata che i giovani avevano trascorso all’Apophis, dove si erano incontrati prima di arrivare a casa di Leonardo Apache. La giovane si era svegliata nuda nel letto accanto al 20enne, che le aveva poi detto di avere avuto un rapporto sessuale. La 22enne però ha affermato di non ricordarsi nulla, e dopo aver lasciato casa La Russa si era recata insieme alla madre a farsi visitare da un medico.
La Russa, secondo le ricostruzioni, avrebbe offerto da bere alla ragazza che – come emerso anche dalle chat visionate con l’amica – avrebbe cambiato completamente comportamento dopo aver bevuto dei drink. Nonostante i consigli dell’amica di lasciare il locale infatti, la giovane avrebbe insistito per rimanere insieme all’indagato. Poi il risveglio nel letto del coetaneo, ma a casa di Leonardo era presente anche un altro ragazzo, Tommaso Gilardoni, che aveva suonato al locale del centro di Milano prima di spostarsi a casa dell’amico per trascorrere la notte.
I pm hanno dunque ascoltato anche Gilardoni, e un altro dj, con il quale si era alternato durante la serata del 18 maggio scorso. I due sono stati ascoltati come testimoni negli uffici della Squadra Mobile. I pm titolari dell’inchiesta Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella ritengono infatti che ricostruire passo passo cosa sia accaduto dentro il locale possa aiutare a far luce su quanto avvenuto dopo.
Ecco perché moltissimi ragazzi presenti quella notte, quasi tutti individuati in queste settimane, si sono recati in Questura e sono stati ascoltati dagli investigatori. Non è stato difficile trovarli, visto che il locale richiede per l’ingresso una tessera di un socio o un invito.
In queste ore ha tenuto banco anche la quesitone legata al cellulare di Leonardo La Russa, che in un primo momento non è stat potuto visionare a causa dell’immunità parlamentare. La sim era infatti intasata a Ignazio La Russa e quando l’avvocato lo aveva consegnato ai pm questi lo avevano ridato indietro immediatamente.
Sempre il legale di La Russa jr in merito alla questione ha affermato in merito al suo assistito che questi si è sempre detto disponibile per essere sentito dagli inquirenti, anche se prima i magistrati dovranno raccogliere tutti gli elementi necessari così come terminare i giri di testimonianze.
Negli scorsi giorni, una settimana dopo la denuncia, è stata ascoltata anche la 22enne che ha detto di avere pochi ricordi legati alla serata. La ragazza ha detto di essere “drogata” durante la serata all’Apophis, durante la quale aveva rivisto il costano dopo molto tempo – i due erano compagni di scuola -.
L’unica certezza pare essere, secondo il testo della denuncia, che Leonardo ha offerto da bere alla ragazza. Anche questo verrà provato ed esaminato dai pm grazie ai testimoni di quella notta. Altra certezza è il rapporto sessuale, visto che sarebbe stato lo stesso figlio di Ignazio La Russa a informarla quando la giovane si era svegliata in stato confusionale. Nel verbale è ricorrente la parola “blackout totale”, ma rimane ancora da capire se questo blackout sia riconducibile a delle sostanze stupefacenti assunte a sua insaputa, o se invece sia indotto da cocaina e benzodiapeine che la stessa giovane ha messo di aver preso quel giorno.
Vuoti di ricostruzione che potrebbero essere colmati da foto, video, messaggio e chiamate del cellulare di Leonardo La Russa, ma anche in quello della 22enne che ha denunciato lo stupro. Nemmeno il cellulare del dj, sentito nella giornata di oggi, è stato ancora sequestrato e scandagliato a dovere per cercare di trovare elementi che possano essere utili alla causa. Ma i device di Gilardoni dovrebbero essere visionati nelle prossime giornate.
Diventano dunque fondamentali le testimonianze degli amici dei coinvolti e dei partecipanti alla serata del club di Milano, che i pm ai quali è stato affidato il caso hanno scrupolosamente sentito nelle audizioni di questi giorni. Sono centinaia i ragazzi individuati che potrebbero far luce ad esempio su quelle ore passate nel locale che la ragazza ha detto di non ricordare. Dopo gli accertamenti per i quali serviranno ancora altre settimane, e dopo la pausa estiva, la Procura valuterà i dati e gli elementi raccolti per decidere se ascoltare nuovamente la 22enne con la formula dell’incidente probatorio per chiudere le indagini e in tal caso dare via a un processo.
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