E’ il giorno delle dichiarazioni spontanee di Veronica Panarello nel processo che la vede imputata per l’omicidio del figlio Loris Stival. Parlando senza essere interrotta, la madre del piccolo ritrovato cadavere nel canalone di contrada Mulino Vecchio a Santa Croce Camerina, ha accusato il suocero Andrea Stival di avere stretto un cavetto USB intorno al collo del piccolo Loris. Veronica, lo ricordiamo, è accusata di aver strangolato il suo bambino e di averne occultato il cadavere.
Non c’è stata nessuna novità di rilievo nell’udienza che si è svolta a porte chiuse nel palazzo di giustizia di Ragusa, ma una conferma delle dichiarazioni già espresse durante i precedenti interrogatori con gli inquirenti. Franco Villardita, l’avvocato di Veronica Panarello, l’aveva descritta “Determinata, agguerrita, serena ma sicura di se’ e pronta a raccontare tutta la verità“, una verità che l’avvocato Daniele Scrofani, difensore di Davide Stival, chiede a voce alta: ”Ora o mai più, non c’è piu tempo. Fino ad ora le rivelazioni shock che attendiamo da due anni si sono rivelate solo un bluff. Oggi l’udienza è tutta nelle mani della difesa, anzi di Veronica. E’ l’ultima occasione che ha per dirci cosa è successo quel 29 novembre del 2014“.
E Veronica ha parlato. “Voglio essere punita, ma non è giusto che per questo delitto paghi solo io, che non ho ucciso mio figlio. Chi deve pagare con me è mio suocero, è lui che ha strangolato Loris“. Ha detto, come già aveva fatto dal carcere (nel quale è rinchiusa da quasi due anni), che aveva una relazione con il suocero, e proprio il suocero ha ucciso Loris perché aveva scoperto la tresca e aveva manifestato l’intenzione di dire tutto al papà Davide.
Il momento del delitto lo ha raccontato così: “Andrea mi ha ordinato di legare i polsi di Loris, io sono andata a prendere una fascetta elettrica e l’ho fatto. Poi ho ricevuto la telefonata di mio marito e sono andata di là. Quando sono tornata Andrea gli aveva già stretto un cavo Usb al collo e Loris era paonazzo e non respirava più. E io l’ho solo aiutato a portarlo via” avvolgendo il corpo in un plaid.
Dunque secondo la donna, nella sua ricostruzione dei fatti, il suocero era in casa con lei mentre le indagini non rilevano la presenza di Andrea Stival nella casa di Veronica. A questo punto la donna ha ribadito: “il fatto che non riesca a dimostrare che mio suocero fosse in casa con me al momento del delitto non significa che non ci fosse…“.
Andrea Stival, il nonno di Loris che si trova accusato di averlo ucciso, è rimasto in silenzio per tutto il tempo delle dichiarazioni di Veronica – circa un’ora – ma a fine udienza ha in qualche mondo, con una battuta, risposto alle accuse: ”Troppo fango si è mosso. Voglio pace, rispetto e giustizia per la famiglia e per il bambino”, mentre il suo legale, Francesco Piazzo, ha affermato che le dichiarazioni di Veronica Panarello lo hanno lasciato “assolutamente sbalordito”. “Ha sostenuto in aula una posizioni indifendibile perché il processo ha accertato le sue responsabilità. Le sue sono calunnie che le contesteremo nelle sedi opportune”, ha concluso l’avvocato.
La prossima tappa del processo è stata aggiornata al 3 ottobre, con l’intervento in aula dell’accusa.
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