L’ex senatore e tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, è stato condannato a otto anni di carcere con l’accusa di appropriazione indebita. Si era intascato oltre 25 milioni di euro di fondi destinati al partito. L’accusa aveva chiesto una pena di sette anni. Il giudice lo ha assolto dalla sola accusa di associazione a delinquere, mentre lo ha condannato anche a pagare 5 mila euro di pena per aver calunniato Francesco Rutelli. I commercialisti che favorivono l’occultamento dell’ammanco milionario sono stati pure condannati. Mario Montecchia a tre anni e duemila euro di multa, e Giovanni Sebastio a 2 anni e otto mesi, più 1.600 euro di multa.
Il giudice ha inoltre condannato l’ex senatore a risarcire Francesco Rutelli per calunnia: la somma da pagare ammonta a 5 mila euro.
Lusi e la calunnia su Rutelli
L’ex tesoriere della Margherita era stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Roma con l’accusa di calunnia dopo le dichiarazioni rese in un interrogatorio a giugno 2012, che chiamavano in causa gli allora vertici del partito: Francesco Rutelli ed Enzo Bianco, nonchè Matteo Renzi.
Aveva dichiarato che c’era stato un patto con la corrente rutelliana per la spartizione dei rimborsi elettorali provenienti dal finanziamento pubblico.
L’attenzione degli inquirenti, all’epoca, si era spostata su un appunto autografo di Rutelli inviato a Lusi nel 2009, dove si fa esplicito riferimento a una quota dei rimborsi elettorali (600mila euro) da destinare alla corrente dei rutelliani.
Lusi avrebbe infatti rivelato a gip e pm che nella distinta di quel versamento “100mila euro erano stati destinati, in due tranche, a Matteo Renzi“.