Caso Saman Abbas, le prime risposte per quanto riguarda il cadavere ritrovato a Novellara si avranno il 4 gennaio.
Secondo quanto confermato da Barbara Iannuccelli, l’avvocato dell’associazione Penelope, sarà il 4 gennaio 2023 il giorno in cui gli esperti, incaricati di analizzare i resti umani trovati a Novellara, daranno le prime risposte o conferme sul caso Saman Abbas.
Con l’inizio del nuovo anno si potrebbero avere importanti novità per quanto riguarda Saman Abbas, il caso della giovane pakistana 18enne che tra aprile e maggio 2021 è scomparsa e di cui pare siano stati ritrovati dei resti in un casolare nei pressi di Novellara, a pochissimi passi dalla casa in cui lei e la sua famiglia vivevano. Il fatidico giorno è il 4 gennaio 2023: a Milano si riuniranno gli esperti incaricati di analizzare i resti rinvenuti, effettuare delle analisi genetica sui vestiti ritrovati proprio nei pressi di Novellara che dovrebbero sciogliere i dubbi sull’identità del corpo e confermare quindi se appartiene o meno a Saman.
L’avvocato dell’associazione Penelope, Barbara Iannuccelli ha reso noto che nel processo (che avrà luogo a febbraio 2023) sulla morte della giovane pakistana si è costituita parte civile, queste le parole di Iannuccelli:
“Alle 14 del 4 gennaio ci riuniremo per fare il punto della situazione e potremo avere delle prime risposte rispetto all’identificazione dei resti. Gli accertamenti sono numerosi, alcuni sono stati eseguiti direttamente dalla dottoressa Cattaneo, alti sono stati demandati a professionisti esterni”.
Altra data importante da assegnare sul calendario sempre riguardo il caso di Saman Abbas il 10 gennaio 2023, giorno in cui in Pakistan sembra sia in programma la quarta udienza per l’estradizione in Italia del padre della giovane Saman, Shabbar Abbas. Quest’ultimo è fra i cinque imputati nel processo sull’omicidio della diciottenne. A riguardo Iannuccelli:
“Adesso è in carcere ed è in attesa dell’udienza del 10 gennaio. Qualche passo in avanti rispetto all’udienza preliminare dei mesi scorsi l’abbiamo fatto ma avere livelli di certezza alla data del 10 febbraio, giorno in cui comincerà il processo in Italia, oggi non lo possiamo dire.”
Mentre per quanto riguarda la mamma di Saman, Nazia, che oggi è latitante l’avvocato ha detto:
“Dagli atti pakistani emerge che la mamma non è minimamente interessata da tutto ciò che sta accadendo lì relativamente al padre. Il nome di Nazia non esiste proprio. SI può affermare che non sia interesse del Pakistan neanche inserirla in un circuito per l’estradizione.”
A questo punto bisogna aspettare i risultati delle analisi genetiche il 4 gennaio 2023.
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