Si è parlato molto dell’esame sostenuto da Luis Suarez per ottenere la cittadinanza italiana, il cui risultato sarebbe stato modificato.
Oggi si apre il processo nel tribunale di Perugia e gli imputati sono l’ex rettrice dell’Università per Stranieri e una professoressa.
L’esame sostenuto nel 2020 dal calciatore uruguaiano Luis Suarez è stato un grande scandalo in Italia, sembra infatti che fosse stato organizzato per far passare al pieno dei voti Suarez nonostante non fosse così eccellente.
Questo era necessario per ottenere la cittadinanza italiana e venne sostenuto presso l’Università per Stranieri di Perugia, dove ci fu un esame di lingua italiana di livello B1, al superamento del quale poteva poi essere data la cittadinanza per favorire l’arrivo del bomber come giocatore comunitario alla Juventus.
La Procura ha individuato alcuni “colpevoli” ma soprattutto ha voluto ascoltare in primo luogo il diretto interessato. Secondo gli investigatori c’era la consapevolezza che Suarez aveva un livello precario nella lingua italiana e quindi non poteva passare l’esame di livello B1.
Queste informazioni sono trapelate dal comunicato della Guardia di Finanza, in seguito al confronto fra il contenuto delle prove d’esame anticipato al calciatore e quelle che davvero ha conseguito quel 17 settembre del 2020, in seguito alle quali ha ottenuto il falso certificato.
In seguito a questi fatti gravissimi, confermati anche dalle telecamere di sorveglianza dell’Istituto, la rettrice Giuliana Greco Bolli si è dimessa e proprio lei è una delle indagate in questa vicenda, che andrà a processo il prossimo 17 marzo.
Con lei alla barra degli imputati ci saranno il direttore generale Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina. Le accuse formulate dalla Procura di Perugia sono a vario titolo, fra cui falso ideologico, rivelazione di segreto d’ufficio e falso materiale.
Ammessi come testimoni il presidente dimissionario della Juventus, Andrea Agnelli e lo stesso Suarez. I giudici del quarto collegio hanno ammesso la testimonianza dell’attaccante, che è stato già ascoltato in precedenza dai pm come persona informata sui fatti.
Ora dovrà riferire i dettagli sulla preparazione per l’esame e sul suo svolgimento. Fra i testimoni ci sarà anche l’ex ministro Paola De Micheli.
Il processo di marzo precede altri appuntamenti, infatti la presidente del collegio, Carla Giangamboni ha fissato un calendario molto fitto, infatti fino a giugno sono previste due udienze al mese.
Secondo l’accusa, il finto esame avrebbe portato vantaggi non solo a Suarez ma anche alla stessa Università, di tipo patrimoniale. L’Istituto si è costituito parte civile al processo e dai pm, i vertici sono accusati di aver agito per ricavare profitto dal superamento dell’esame da parte del calciatore, quantificato in circa 1.700 euro.
Inoltre sarebbe nato un buon rapporto con la società calcistica, che avrebbe portato a collaborazioni future per formare linguisticamente altri calciatori, anche del settore giovanile.
Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, i magistrati hanno puntato il dito verso i professori che hanno informato Suarez del contenuto delle prove ben 5 giorni prima, rendendo di fatto l’esame fasullo.
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