Lo scorso 25 luglio a Catania, un ragazzo di soli 15 anni uccise e accoltellò la madre violentemente. Ora è stato condannato dal tribunale al massimo della pena, farà ben 16 anni di carcere.
Valentina Giunta, 32 anni, ha perso la vita a causa di una brutale aggressione da parte del figlio 15enne. Il ragazzo in aula, senza accennare ad alcuna emozione, racconta di quella terribile sera, confessando che era ossessionato dal padre detenuto.
Lo scorso 25 luglio, Valentina Giunta, madre di 32 anni è stata uccisa dal suo stesso figlio in modo brutale e violento.
Il ragazzo ha accoltellato più volte la madre, cagionandone la morte. L’ha picchiata ed inseguita lungo una scalinata, colpendola alla schiena e infliggendole il colpo di grazia, all’interno del loro appartamento.
Ora, dopo un anno, il giovane è stato condannato al massimo della pena, sconterà ben 16 anni di carcere. La condanna è avvenuta su richiesta della procuratrice Carla Santocono ed è stata stabilita dalla gip Rosalia Castrogiovanni.
Il 15enne anche durante l’interrogatorio svoltosi in aula, non ha mostrato alcuna emozione, né tanto meno pentimento nei confronti del terribile gesto che ha compiuto.
“Sembra incredibile, ma anche mentre confessava nei dettagli l’omicidio, non ha mai pianto”.
Ha affermato l’avvocato di parte civile, Salvatore Cannata. Aggiungendo poi che per giustificare il crimine ha utilizzato unicamente la rabbia.
Quello che è avvenuto lo scorso 25 luglio è una tragedia orribile. Una madre uccisa violentemente dal suo stesso figlio.
Quello che emerge da alcuni interrogatori del ragazzo, e soprattutto da alcuni post pubblicati sui suoi social, è che il giovane era totalmente ossessionato dal padre. Nonostante l’uomo fosse un detenuto, violento e criminale, il giovane lo idolatrava continuamente, attendendo con ansia il giorno in cui sarebbe uscito di prigione.
Dalle indagini è anche emerso che l’uomo picchiava ripetutamente la madre, ma per il 15enne questi gesti non erano nulla di grave.
Per la madre invece, che aveva tentano di allontanare i figli dal contesto in cui aveva vissuto l’ex marito, scappando via dal quartiere San Cristoforo di Catania, il 15enne provava solo tanta rabbia.
Questo perché la vedeva come una traditrice; avendo deciso di troncare la relazione con il padre galeotto. Il ragazzo aveva addirittura assunto il compito di controllare la madre e riportare qualsiasi suo atteggiamento considerato “sbagliato” alla famiglia paterna.
Quest’ultima ha tentato in tutti i modi di avvicinare il ragazzo al mondo corrotto e malvagio a cui apparteneva il padre, riuscendoci perfettamente. Infatti, subito dopo l’omicidio della madre, il 15enne è corso a casa della zia a lavare i vestiti pregni di sangue.
La famiglia di Valentina Giunta ora, ha chiesto la custodia del figlio minore, per tentare di evitare che venga risucchiato dalle scelte sbagliate intraprese dal fratello maggiore e dalla famiglia paterna.
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