Sono più di cinquanta le persone che a Catania si sono scagliate contro una pattuglia della polizia. L’unica colpa quella di aver fermato un uomo per dei controlli. L’uomo di 34 anni era su uno scooter con la moglie e la figlia neonata tutti senza protezioni individuali.
Era alla guida di uno scooter con sua moglie e la figlioletta neonata quando una pattuglia della polizia lo ha fermato per un controllo e per contestargli l’irregolarità. Il 34enne ha opposto resistenza ed ha praticamente, letteralmente, aggredito i poliziotti.
Anche la donna ha tentato di ostacolare il fermo della polizia e quando ha capito che non avrebbero potuto farcela da soli ha gridato aiuto chiamando a rivolta la gente del quartiere.
Il fermo, avvenuto nello storico rione di San Cristoforo a Catania, si è trasformato subito nel teatro della tragedia. Quella che è risultata essere una vera e propria “sommossa”, una aggressione nei confronti della pattuglia di poliziotti.
I residenti, qualche decina, hanno circondato gli agenti iniziando ad inveire contro di loro con offese ed insulti anche pesanti. La situazione è, poi, degenerata con la folla che ha iniziato a prendere a calci l’auto di servizio. In quella auto, infatti, nel frattempo era stato fatto accomodare l’uomo.
L’intento della gente accorsa sul luogo era quello di far fuggire l’uomo. E’ stato necessario l’invio da parte della questura di ulteriori volanti ed agenti sul posto per sedare gli aggressori.
Una volta dispersa la folla gli agenti hanno potuto confermare lo stato di fermo per l’uomo di 34 anni che, tra l’altro, risultava essere già con precedenti reati contro il patrimonio.
La conferma dell’arresto è avvenuta per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni degli stessi.
I due agenti coinvolti nel drammatico episodio, infatti, hanno riportato ferite a seguito della colluttazione con l’uomo. Le diagnosi: trauma distorsivo al polso guaribile in 15 giorni per un agente, mentre contusione alla spalla guaribile in 4 per il suo collega.
Il quartiere di San Cristoforo è uno di quelli storici, nato dopo il terremoto del Val di Noto del 1693 e parte dell’espansione della città verso sud.
Fra via Giuseppe Garibaldi e piazza San Cristoforo sorgeva la caserma della Cavalleria Borbonica. Questa ultima trasformata in seguito nella Manifattura Tabacchi e dismessa con l’inizio del nuovo millennio.
Il quartiere già qualche anno fa veniva dipinto come un quartiere, oramai, fatiscente abbandonato a se stesso. Strade ricolme di spazzatura con ragazzini che scorrazzano in motorino anche in orari in cui dovrebbero essere a scuola, discariche abusive, un campo da calcio abbandonato, piazze di spaccio.
Viene raccontato così, già da qualche anno, quello che oggi è solo un ricordo lontano dello storico quartiere catanese mentre ricordiamo che Catania poco tempo fa era stata inserita tra le città più pericolose del mondo.
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