È stata aperta un’inchiesta in merito alla morte di una neonata all’ospedale di Cannizzaro, in seguito a un’infezione batterica.
La piccola era nata prematura e avrebbe contratto un batterio all’interno del reparto di terapia intensiva neonatale.
Una storia che non vorremmo mai leggere quella che vede coinvolta una piccola nata prematura all’ospedale di Cannizzaro, in provincia di Catania.
La bambina aveva già una salute molto fragile quando il 16 luglio nacque con un parto d’urgenza.
La 29enne che si recò nel Pronto Soccorso infatti, aveva un distacco della placenta e si trovava al settimo mese di gravidanza, un periodo gestazionale critico.
Tuttavia aveva superato già il settimo mese e in questo stadio della gravidanza, circa l’80% dei neonati sopravvive.
I medici del reparto di neonatologia della struttura decisero di anticipare il parto viste le gravi condizioni in cui la donna si era presentata, così venne sottoposta il giorno stesso a un taglio cesareo.
La bimba nacque sana ma molto piccola, infatti il suo sviluppo l’aveva portata a un peso di 1 chilo e 300 grammi, quindi venne posta in incubatrice nel reparto di terapia intensiva neonatale.
Fin qui nulla di strano, ma poi ci fu l’infezione e un susseguirsi di informazioni vaghe in cui i genitori non capivano molto bene cosa stesse accadendo alla bambina.
Fatto sta, che l’11 agosto morì, probabilmente per un batterio contratto all’interno dell’ospedale e ora i genitori chiedono giustizia.
Stando a quanto raccontato dai genitori ancora molto sconvolti da questa vicenda, la bambina stava bene al momento della nascita e necessitava solo di un breve periodo in incubatrice.
Dieci giorni dopo quel 16 luglio però, una dottoressa riferì alla coppia che i medici sospettavano che la neonata fosse stata colpita da un’infezione batterica che il personale non aveva ancora identificato.
Fu un periodo di forte angoscia e paura per i genitori catanesi della piccola che già aveva affrontato un parto travagliato e ora doveva lottare nuovamente contro una nuova minaccia.
Purtroppo 4 giorni dopo arrivò la notizia che mai avrebbero voluto ricevere: la neonata era positiva al batterio Serratia Marcescens, che comportò un progressivo peggioramento della sua salute.
La notizia della presenza del batterio giunse il 30 luglio e l’11 agosto la piccola morì per insufficienza cardiaca.
Il giorno prima, i genitori firmarono l’autorizzazione per la somministrazione di un antibiotico, tuttavia vennero informati di possibili effetti collaterali poiché il farmaco era consigliato per bambini dai 6 anni in su.
Fra queste controindicazioni c’era appunto l’arresto cardiaco ed è stato proprio questo la causa del decesso.
Ora la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta si questa tragica morte e l’indagine è scattata dopo l’esposto che la coppia di Acireale ha presentato.
La madre e il padre della piccola sono stati ascoltati dagli inquirenti degli uffici della Procura catanese e nella circostanza è stata richiesta la documentazione clinica.
Si attendono ulteriori sviluppi per accertare eventuali responsabilità e quindi rispondere alla richiesta di giustizia di una famiglia devastata dal dolore per la perdita di una figlia nata prematura e morta allo stesso modo.
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