Catania, solvente contro una donna: in passato aveva frequentato un collaboratore di giustizia

Ancora una donna vittima di una violenza inaudita. È successo a Catania e contro il suo volto, qualcuno aveva lanciato del solvente allo scopo di sfregiarla. Aveva una colpa “addosso” che non poteva esser accettata.

Medici del 118 e ambulanza
Medici del 118 e ambulanza – Nanopress.it

La vittima aveva frequentato, in precedenza, un collaboratore di giustizia e, forse, per questo doveva esser punita. Ma sono in corso le indagini.

Catania, donna aggredita con solvente

Le hanno lanciato contro il volto del solvente ma, fortunatamente, il colpo non è andato a segno. A subire ciò è stata una donna di Catania che si è immediatamente recata al pronto soccorso dell’ospedale per farsi visitare. Qui, i medici le hanno riscontrato un arrossamento guaribile in 7 giorni.

Ma cosa è successo di preciso? Stando ad una prima ricostruzione, ad aggredirla sarebbe stato un uomo che l’ha affiancata in auto per strada e, poi, le ha lanciato contro il solvente gridando il nome “Giarrizzo”. Questo nome si rifà a quello di un collaboratore di giustizia di Adrano che la donna aveva frequentato in passato. Sulla vicenda sta indagando la Polizia.

La donna è stata prontamente soccorsa ed accompagnata al pronto soccorso dove, dopo esser stata curata e medicata, le hanno dato prognosi per il suo arrossamento al volto di 7 giorni.

Per quel che riguarda le indagini, al momento, non viene esclusa nessuna ipotesi né pista. Salvatore Giarrizzo è stato il reggente del clan mafioso Scalisi di Adrano, in provincia di Catania. E’ stato, poi, arrestato nel 2020 nell’ambito dell’operazione ‘The King’. Le vendette contro di lui non sono finite e quella dell’aggressione a questa donna è stata solo l’ultima in ordine di tempo.

Donna che si protegge il capo
Donna che si protegge il capo – Nanopress.it

In passato aveva frequentato un pentito

Nel febbraio 2021, il camion di un venditore di panini, suo parente, è stato incendiato. Dalle intercettazioni che furono disposte dalla Dda di Catania, nell’ambito dell’inchiesta “Triade”, emersero dei progetti di vendetta della cosca nei confronti del pentito quanto dei suoi familiari.

Le indagini della Polizia e della DDA di Catania, portarono alla scoperta del “forte disappunto tra gli affiliati al clan Scalisi”, in primis per la decisione di collaborazione con la giustizia proprio di Salvatore Giarrizzo, iniziata nell’estate del 2020.

Per questo motivo, da quel momento, è iniziata una serie di atti intimidatori nei suoi confronti quanto anche della sua famiglia e di chi lo aveva conosciuto o frequentato, allo scopo di fargli ritrattare le dichiarazioni rese nei confronti degli appartenenti ad altri gruppi mafiosi, che stavano e stanno permettendo alle Forze dell’ordine di proseguire con diverse indagini.

Se, anche nel caso dell’aggressione a questa donna venisse confermata questa pista, anche lei che, come dicevamo, in passato aveva avuto una relazione con Giarrizzo, rientrerebbe in questi atti intimidatori verso il boss.

Ma le indagini sono ancora in corso e nulla viene dato per scontato. La donna è stata prontamente accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Catania dopo l’aggressione. Le è stata diagnosticato un arrossamento al volto guaribile in 7 giorni.

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