È stata la vittima minorenne, accompagnato dai genitori, a denunciare la violenza ai Carabinieri del nucleo operativo di Caltagirone.
Sono tre le persone arrestate dalle forze dell’ordine, due uomini di 41 e 49 anni e una donna quarantaquattrenne amica degli altri due indagati, con l’accusa a vario titolo di violenza sessuale ai danni di un minore.
L’investigazione è iniziata dopo la denuncia del ragazzino all’arma dei Carabinieri il passato 8 agosto. Il tredicenne assalito dal tormento degli abusi subiti si è confidato con i propri genitori che lo hanno portato dai militari a sporgere denuncia.
Secondo le prime ricostruzioni basate sul racconto dettagliato e credibile della vittima, qualche giorno prima di aver denunciato i fatti, il ragazzino è stato ospite in casa di una zia. Il nipotino è andato dalla parente per passare un giorno in piscina e si è fermato a dormire per la notte. In casa dell’arrestata sarebbero arrivati durante la serata due uomini amici della donna. I tre, dopo aver bevuto alcolici, avrebbero avuto rapporti sessuali costringendo il ragazzino ad assistere e abusando a sua volta di lui.
Gli accertamenti dei carabinieri effettuati durante gli ultimi quindici giorni hanno portato alla richiesta della Procura di un’ordinanza di misura cautelare per i tre sospettati. I due uomini e la donna sono stati quindi arrestati. La donna si trova attualmente nel carcere Pagliarelli di Palermo. Per i due uomini il carcere dove sono stati portati è quello di Caltagirone.
I tre sospettati hanno respinto energicamente ogni accusa a loro carico durante l’interrogatorio di garanzia del Gip effettuato stamane. L’avvocato che li difende, il penalista Luca Cultrera, ha chiesto la scarcerazione per tutti e tre gli arrestati in attesa degli sviluppi necessari a chiarire la vera natura dei fatti. “I miei assistiti” afferma l’avvocato Cultrera “sono tutti incensurati”.
Il penalista difende la versione dei suoi clienti come “univoca, dettagliata e particolareggiata” in linea con i fatti reali dell’accaduto che lontani dalla versione “fantastica e calunniosa” del tredicenne. I tre sospettati affermano di non aver abusato, né tantomeno, violentato il ragazzino e l’avvocato Cultrera sottolinea come il minorenne sia stato ascoltato dai Carabineiri al momento della denuncia senza “l’ausilio o il supporto tecnico scientifico di un esperto psicologo in materia minorile”. Motivando con questa ragione la richiesta di scarcerazione per i suoi clienti.
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