Almeno tre morti e centinaia i feriti. La scossa di magnitudo 6,4 è stata percepita in due città: colpita la zona meridionale del Paese.
Trema ancora la terra in Turchia, dove nella zona meridionale si è avvertita una scossa di magnitudo 6,4. Sarebbero oltre i 200 i feriti, mentre sono già state individuate tre vittime. Panico nella provincia di Hatay, blackout e nuove scosse da 6,4 e 5,8 a sole due settimane dal disastroso terremoto del 6 febbraio. Almeno cinque le persone disperse sotto le macerie.
In due città della Siria ci sarebbero stati dei feriti oggi, e alcuni edifici sarebbero crollati. L’epicentro a 15 km da Antiochia, nella provincia di Hatay e a Iatakia. In diverse città siriane si registrano i crolli di alcuni edifici, mentre anche la città portuale di Mersin sarebbe stata coinvolta dalla forte scossa di questa sera.
Secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno Suleyman Soylu in questo sono almeno tre le vittime e 213 i feriti. Un video recentemente condiviso da Hatany mostra una donna disperata inquadrare le macerie del nuovo terremoto: “E’ crollato tutti, sono tutti morti” urla chi ha condiviso il video. Altre cinque persone sono finite sotto le macerie, dopo il crollo di tre edifici.
In Siria sono 130 le persone rimaste ferite, secondo quanto riferito dal gruppo di soccorritori siriani dei Caschi Bianchi, tramite un tweet.
Il sindaco Lutfu Savas ha fatto sapere che sono state 20 le scosse di assestamento in questo momento, e visto lo sciame sismico ancora attivo ha esortato la popolazione a rimanere lontani dagli edifici.
A causa del rischio tsunami l’agenzia per la gestione delle emergenze, la Afad, ha comunicato agli abitanti di Hatay – provincia meridionale turca – di stare lontani dalle coste a causa delle due scosse di terremoto avvertite nel pomeriggio di oggi. Si teme un aumento del livello del mare sulla cosa, informano i media locali, fino a 50 centimetri.
Intanto le vittime del terremoto del 6 febbraio salgono a 46mila, mentre i soccorritori continuano con la ricerca dei dispersi. Sono state oltre 3mila le scosse che hanno fatto tremare la Siria e la Turchia, con più di un milione di persone rimaste senza casa. La crisi andrò sicuramente oltre i tre mesi di stato di emergenza emanati, informa la vicedirettrice generale e responsabile per le emergenze di Cesvi Lorena D’Ayala Valva.
Articolo in aggiornamento.
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