C’è stata una scossa di terremoto in Umbria: nessun crollo, ma tanta paura

Nuova scossa questa mattina in Umbra, a Umbertide, cittadina già colpita alcune settimane fa dal terremoto. Fortunatamente non ci sono stati crolli, ma la gente si è lanciata in strada spaventata dai movimenti tellurici, sentiti anche in altre 4 regioni italiane. Domani le scuole rimarranno chiuse per precauzione.

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Un sismografo – Nanopress.it

Nuova scossa di terremoto questa mattina in Umbria, a Umbertide, di magnitudo 3.3. L’epicentro è stato localizzato a 5 chilometri dal centro cittadino, per l’esattezza a 9 chilometri di profondità, nello stesso punto di quello che aveva colpito la zona più di un mese fa. Non ci sarebbero fortunatamente feriti, ma il primo cittadino ha deciso in via precauzionale di chiudere le scuole oggi e domani.

Altra scossa di terremoto avvertita a Umbertide, in Umbria: magnitudo 3.3. Non ci sono feriti

La scossa è avvenuta alle 8.56 di questa mattina, e stando all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’epicentro sarebbe partito a 5 chilometri dalla cittadina di Umbertide, in provincia di Perugia.

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Piantina di Umbertide – Nanopress.it

Non si sono riscontrati crolli o feriti, ma i movimenti del suolo hanno causato molta paura, con la gente che si è riversata nelle strade. Per precauzione, il sindaco del paese di poco più di 16.000 abitanti ha deciso di tenere per oggi e domani le scuole chiuse.

Gli studenti sono stati evacuati, e i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile si sono immediatamente attivati per i controlli del caso. Non sono risultati danni o crolli, tranne alcuni ad edifici già in precedenza rovinati.

La scossa si è sentita non solo nel paese, ma anche a Perugia, in particolare ai piani alti degli edifici, oltre che in altre 4 regioni, tra cui Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Lazio.

Al momento non ci sarebbero particolari timori per eventuali cedimenti strutturali, tranne che per il campanile nella piazza di Pierantonio, danneggiato visibilmente un mese fa. Sui social, in particolare su Twitter, molte le testimonianze fornite dai residenti, che hanno avvertito in modo evidente la scossa.

Umbertide, Umbria: le altre scosse telluriche percepite dall’inizio di marzo scorso. “È come se l’Appennino fosse spezzato” dice l’esperto

Non è la prima volta che l’Umbria viene colpita da scosse di terremoto: lo scorso 9 marzo, una scossa ancora più forte aveva colpito proprio la zona di Umbertide, con l’epicentro che l’Ingv ha stabilito stamattina essere lo stesso.

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Sismografi – Nanopress.it

In quel caso, il magnitudo era stato di 4.3 e molti cittadini avevano contattato con preoccupazione il centralino dei Vigili del Fuoco, chiedendo tuttavia perlopiù informazioni. La scossa, sentita chiaramente anche a Perugia, aveva spinto molteplici persone a riversarsi in strada, per paura di eventuali crolli.

Gli unici crolli erano avvenuti ad edifici già fatiscenti, e non si erano riscontrati danni a persone. Tuttavia, in via precauzionale, per quella giornata, si era deciso di sospendere le lezioni all’Università di Perugia, oltre che sospendere la circolazione ferroviaria nella zona per permettere al personale addetto di eseguire i controlli di sicurezza.

Nella tarda serata, però, intorno alle 20, un’altra scossa, questa volta di magnitudo 3.9, aveva interessato sempre la zona di Umbertide e Perugia, spingendo i pompieri ad evacuare 30 persone. I danni, inoltre, in questo caso avevano interessato altri edifici, e 5 persone avevano subito ferite lievi durante le operazioni di evacuamento.

Tra gli immobili rovinati, anche la stazione, per fortuna non più in funzione di Montecorona. Anche in quell’occasione, le scuole di Perugia, Bastia Umbra, Umbertide e Assisi avevano chiuso per un paio di giorni, assieme agli uffici istituzionali.

A spiegare cosa stesse succedendo ci aveva pensato il ricercatore dell’Ingv Thomas Braun: “È stato un terremoto importante, che solitamente si avverte entro un raggio di 100 Km. Difficile dire a distanza di così poco tempo di quale faglia si tratti, molto probabilmente la faglia dell’Umbertide”.

“L’Appennino è come se fosse spezzato: c’è la parte nord orientale si muove verso la zona balcanica con 1 o 2 millimetri l’anno, mentre l’altra parte sta ferma. Per “accomodare” questo stress si verificano i terremoti” aveva quindi concluso.

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