Coloro i quali sono nati dal 1959 in poi possono richiedere un particolare tipo di bonus. Ecco di che cosa si tratta e chi può beneficiarne.
Gli anni passano, le cose cambiano, ma ciò che resta sempre uguale è la difficoltà di alcuni cittadini ad arrivare alla fine del mese. La priorità di tutti, al giorno d’oggi, è quella di riuscire a coprire tutte le spese necessarie. Per alcuni, però, è difficile riuscire a far avanzare anche solo una piccola somma di denaro da mettere da parte. L’affitto; le medicine; le bollette e la spesa, infatti, sono solo alcune delle cose che non si possono e non si devono assolutamente tralasciare.
In aggiunta a tutto questo, bisogna tenere da conto anche le spese che comporta la proprietà di una macchina o, in alternativa, l’abbonamento ai mezzi pubblici. Poi ci sono le visite mediche, magari anche quelle veterinarie, gli imprevisti e tanto altro ancora. Per questo motivo è necessario essere sempre pronti a tutto. I soldi non faranno la felicità, come si suol dire, ma ciò che è certo è che fanno comodo.
Non tutti sanno, però, che le persone nate dopo il 1959 e che, dunque, hanno più di 65 anni, possono fare richiesta per un particolare tipo di bonus, se così si può definire. Scopriamo insieme di che cosa si tratta, come effettuare la richiesta e, soprattutto, quali sono i requisiti necessari per poter accedere a tale servizio.
Che cos’è il “bonus” che possono richiedere i nati dal 1959 in poi
I cittadini che vivono in una situazione economica difficoltosa e precaria e che, come precedentemente accennato, hanno superato i 65 anni di età, possono beneficiare della cosiddetta “Carta acquisti“. Si tratta di una vera e propria carta sulla quale l’INPS accredita 80,00 € ogni bimestre. Quest’ultima, però, può essere utilizzata solamente nei supermercati e nei negozi di alimentari per fare la spesa; nelle farmacie e nelle parafarmacie abilitate e, infine, per pagare le bollette di luce e gas.
Inoltre, coloro i quali hanno diritto di beneficiare di tale servizio, possono anche godere di una serie di sconti e promozioni nei negozi convenzionati.
Nonostante il denaro venga erogato dall’INPS, il modulo per effettuare la richiesta della “Carta acquisti” deve essere presentato presso gli uffici postali. Insieme a esso, anche un documento d’identità e il modello ISEE. Se la domanda viene accettata, il richiedente riceve un messaggio sul proprio telefono cellulare. A quel punto, quest’ultimo non deve fare altro che presentarsi presso l’ufficio di Poste Italiane e ritirare la carta.
Quali sono i requisiti per richiedere la “Carta acquisti”
Quando si effettua la richiesta per beneficiare di un particolare aiuto economico, è cosa oramai nota il fatto che bisogna dimostrare di possedere uno o più requisiti. Anche per richiedere la “Carta acquisti”, ovviamente, la procedura è la medesima.
Per poter avere accesso a tale servizio, infatti, bisogna avere la cittadinanza italiana o, in alternativa, la cittadinanza di uno stato facente parte dell’UE. Inoltre possono richiedere la “Carta acquisti” anche gli stranieri che abbiano una parentela con un cittadino italiano, comunitario o che, altrimenti, siano in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Tale carta, infine, può essere richiesta anche da chi possiede la posizione di rifugiato politico o quella sussidiaria. In ogni caso, è comunque necessario essere iscritti all’anagrafe del proprio comune di residenza
Per ciò che concerne i requisiti finanziari, invece, per ricevere la “Carta acquisti” bisogna avere un ISEE inferiore ai 7.640,18 € annui. In alternativa, possono richiederla anche i percettori di pensione compresi tra i 65 e i 69 che, in aggiunta ai propri redditi, non superino la cifra di 7.640,18 € l’anno. Chi ha più di 70 anni, invece, non deve superare i 10.186,91 €. Inoltre, non bisogna essere intestatari di più di una bolletta elettrica domestica; di più di una bolletta del gas; di più di un’automobile e di un’utenza elettrica non domestica. Né da singolarmente né insieme al proprio coniuge.
La “Carta acquisti” spetta anche a chi possiede, sempre insieme al coniuge, un patrimonio immobiliare inferiore a 15.000 €; a chi possiede una quota inferiore al 25% di più di un immobile destinato a uso abitativo o inferiore al 10% di immobili destinati a uso diverso da quello abitativo.