Il celebre imprenditore Fulvio Bracco ha una via a lui intitolata a Cesano Maderno, comune in provincia di Monza e Brianza che ha deciso di onorare l’industriale del settore chimico, già Cavaliere del Lavoro, proprio nell’anno in cui si celebra il 90esimo anniversario della nascita del gruppo Bracco. Soddisfazione è stata espressa dai familiari (in primis da Diana Bracco) del pioniere dell’industria italiana, che subito dopo la guerra seppe investire nel capitalismo familiare dando vita a una grande multinazionale nel settore della salute.
Un tratto di via Martinelli a Cesano Maderno (quella che va dalla rotonda di via Magenta fino agli uffici industriali del gruppo) ha preso il nome di via Fulvio Bracco.
Alla cerimonia era presente il sindaco Pietro Luigi Ponti, che ha spiegato: “Cesano Maderno, dove sorge il maggiore stabilimento produttivo Bracco, è particolarmente legata e grata al gruppo per la lungimiranza degli interventi che i suoi vertici hanno effettuato sul nostro territorio”. “Le doti di imprenditore illuminato gli hanno permesso di guidare il gruppo sino a essere un leader mondiale nel settore, con evidenti ricadute sul territorio in termini sia occupazionali che di indotto”.
Dopo l’intervento del primo cittadino anche Diana Bracco, la figlia di Fulvio Bracco, è intervenuta sulla scelta di intitolare la via di Cesano Maderno a suo padre: “Mio padre sarebbe stato davvero felice per un omaggio a cui non avrebbe mai pensato. E’ un onore che l’amministrazione comunale abbia deciso di dedicare una via alla memoria di mio padre. Da oggi una traccia della sua opera di grande industriale resterà anche nel tessuto urbano di questa città a cui siamo molto legati”, ha ribadito la presidente e amministratrice delegata dell’omonimo gruppo.
“Il gesto del sindaco Ponti, che ringraziamo moltissimo, rappresenta anche un modo per offrire un modello positivo ai giovani soprattutto in un momento di difficoltà per l’Europa intera. Oggi c’è un forte bisogno di valori positivi, di volontà e di tenacia nel tenere insieme e ricostruire ispirandosi allo spirito di italiani come Fulvio Bracco“. “Sono molto contenta perché premia un percorso della famiglia e dell’azienda fatto all’insegna della ricerca, dell’innovazione tecnologia, della qualità e della responsabilità verso il personale, l’ambiente, gli utilizzatori dei nostri prodotti”, ha concluso.
Diana Bracco ha poi ricordato la storia del padre, che nel 1963 ricevette il titolo di Cavaliere del lavoro per i suoi meriti d’imprenditore dal presidente della Repubblica Antonio Segni. ”Un uomo pieno di forza ed energia“, nato in Istria nel 1909 che “da un piccolo paese ha dimostrato la sua volontà di crescere e diventare grande nel mondo”. Un “personaggio tosto, che non ha mai fatto vacanza durante gli anni di studio” (prese la laurea nel 1933), e che in estate andava a fare pratica in Germania negli istituti di ricerca della Merck, “dove ha visto le aspirazioni di un’azienda internazionale” e nel 1949 vide la nascita del nuovo stabilimento di produzione milanese a Lambrate su una superficie di 50mila metri quadrati. Poi lo stabilimento a Cesano Maderno, in Brianza, nel 1988: “da allora abbiamo continuato a crescere e intessuto con il territorio legami sempre più stretti. Il domani sarà sempre di crescita”, ha dichiarato Diana Bracco.
Ed in effetti i numeri della multinazionale che opera nel settore della farmaceutica danno ragione a Diana Bracco, con un fatturato consolidato di oltre 1,3 miliardi di euro, di cui l’81% sui mercati esteri, l’azienda specializzata nella realizzazione di mezzi di contrasto (fondamentali nella diagnostica medica) occupa circa 300 persone specializzate, vanta un patrimonio di oltre 1800 brevetti, e investe nel sociale mettendo in palio (con Bracco Imaging) ogni anno dieci borse di studio rivolte agli studenti universitari più meritevoli tra quelli residenti in diversi comuni della Brianza, tra cui quello di Cesano Maderno.
In collaborazione con AdnKronos