Cesare Maldini è morto all’età di 84 anni e il calcio piange uno dei giocatori e allenatori italiani più importanti della storia di questo sport. Padre dell’altrettanto celebre Paolo (che peraltro ne ha ripercorso la carriera sul campo) è stato bandiera del Milan diventando il primo italiano ad alzare la Coppa dei Campioni e poi anche della Nazionale. Ha messo a segno successi notevoli anche sulla panchina: dopo essere stato vice-CT di Enzo Bearzot ai Mondiali 1982 di Spagna conquistati dagli azzurri è diventato tre volte campione d’Europa come tecnico della selezione Under 21. Riviviamo la sua biografia e il suo ricco palmares.
Nato a Trieste il 5 febbraio del 1932, ha esordito proprio con la maglia della Triestina il 24 maggio 1953. Grazie al suo carisma diventa giovanissimo – l’anno dopo – già capitano della squadra. Viste le ottime prestazioni viene acquistato dal Milan nel 1954 e rimarrà in rossonero per 12 anni conquistando tutto: in 347 partite (conditi da appena 3 gol) contribuisce in prima persona a 4 scudetti, una Coppa Latina e una Coppa dei Campioni; fu proprio lui ad alzare il trofeo più prestigioso, con la fascia da capitano, nel 1963 a Wembley, dopo aver sconfitto nientemeno che il fortissimo Benfica di Eusébio. Termina la carriera con la maglia del Torino, completando l’intera stagione in campo.
Cesare Maldini ha vestito anche per 14 partite la maglia della Nazionale italiana, diventandone capitano nella stagione 1962-63 e disputando anche lo sfortunato Mondiale del Cile nel 1962. Diventò poi allenatore con la perla della presenza a fianco di Enzo Bearzot come Vice ai Mondiali vinti in Spagna nell’82 e con i tre campionati europei sulla panchina della selezione Under 21. Siede su quella maggiore nel 1998 per i Mondiali di Francia 1998, con gli azzurri che escono solo ai rigori contro i padroni di casa poi trionfatori. Aveva portato anche il Paraguay ai Mondiali di Corea del Sud e Giappone nel 2002, uscendo agli ottavi con la Germania.
Per quanto riguarda i club, dopo l’esordio come vice di Nereo Rocco passa al Foggia, poi Ternana e Parma che porta alla B dalla C1. Ha anche rivestito il ruolo di capo e coordinatore degli osservatori del Milan, sedendo sulla panchina rossonera solo come direttore tecnico affiancando Tassotti e peraltro conquistando un derby per ben 6-0. Diventa poi consigliere tecnico di Terim l’anno dopo.
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