Il 19 dicembre 2020, a Cesena, al parco della Fornace Marzocchi, nel quartiere Vigne, Davide Calbucci è stato ucciso con 34 coltellate dal suo vicino di casa, Giuseppe Di Giacomo. Quest’ultimo è stato condannato all’ergastolo e di recente ha fatto recapitare alla moglie della vittima una lettera agghiacciante.
Iwona Bednarz, moglie della vittima, ha raccontato di aver letto quella lettera, convinta di trovare parole di pentimento e perdono, invece ancora una volta il killer non ha perso occasione per insultarla e minacciarla.
Sono trascorsi due anni da quel 19 dicembre 2020, quando Davide Calbucci perse la vita. Ucciso brutalmente a causa di futili motivi e questioni condominiali dal vicino di casa, Giuseppe Di Giacomo, il quale lo ha colpito nel parco della Fornace Marzocchi, nel quartiere Vigne, a Cesena, con 34 coltellate.
Pochi giorni fa per l’imputato è arrivata dalla Cassazione la conferma alla condanna definitiva all’ergastolo per omicidio premeditato e altre aggravanti. Al tempo stesso, in concomitanza, il killer ha fatto recapitare alla vedova una lettera piena di parole di odio, di insulti e di minacce.
Iwona Bednarz, moglie della vittima, assistita dal suo legale, Alessandro Sintucci, è intenzionata a chiedere chiarimenti.
Una lettera che la signora Iwona Bednarz, moglie di Davide Calbucci, ha fatto fatica ad aprire, non appena ha visto chi fosse il mittente. Inizialmente pensava che Giuseppe Di Giacomo volesse chiederle perdono ma il contenuto, invece, era di tutt’altro genere.
“Bastarda e infame. Tu e tuo marito. E ti denuncIo”.
Questo è un estratto della lettera. Parole di odio e rancore scritte da Di Giacomo direttamente dalla cella del carcere di Ancona.
“Non mi pongo nemmeno il tema se perdonarlo o meno perché dall’omicidio in poi non ha mai dato alcun segnale di pentimento. Anzi già in passato altre lettere aveva insultato e minacciato due donne che avevano testimoniato al processo, raccontando quello che faceva nel quartiere”.
Spiega la vedova, raccontando che per ben 14 anni ne hanno viste di tutti i colori con il killer di suo marito. Iwona Bednarz, prima di quel 19 dicembre, pensava che fosse lei a essere in serio pericolo e addirittura anche la figlia. Invece l’assassino, ha scagliato tutta la sua rabbia con il marito, con ben 34 coltellate.
La moglie di Davide Calbucci, ucciso nel parco vicino casa il 19 dicembre 2020, è assistita dal legale Alessandro Santucci. Quest’ultimo, nei prossimi giorni chiederà maggiori spiegazioni all’ufficio di sorveglianza di Ancona per fare in modo che il magistrato possa valutare nel migliore dei modi circa i benefici penitenziari del killer, dopo che la vedova ha ricevuta l’ultima lettera piena di odio e rancore.
“L’ergastolo sarebbe una pena perpetua ma dopo alcuni anni anche chi vi è sottoposto può godere di benefici. Abbiamo ritenuto di fare così, esposti in Procura non ci sembrano idonei”.
Queste le dichiarazioni del legale Santucci.
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