[didascalia fornitore=”ansa”]Immagine di repertorio[/didascalia]
La CGIL ha aperto uno sportello a Tunisi per aiutare i migranti che vogliano raggiungere l’Italia tramite canali legali. L’iniziativa presentata alcuni giorni fa ha già messo in allarme la Lega.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è infatti affrettato a chiedere informazioni: “Voglio sapere quanto costa alla collettività questa iniziativa perché i sindacati percepiscono contributi pubblici e voglio sapere come vengono spesi questi soldi. Ma, seppure l’operazione fosse a costo zero è assurdo in un momento in cui l’agricoltura è in crisi incoraggiare l’arrivo di nuovi immigrati”.
Eppure l’iniziativa presentata da INCA (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza) e FLAI (Federazione dei Lavoratori Agro-Industria) almeno in apparenza segue le indicazioni date dallo stesso Salvini nel corso di innumerevoli comizi. Indicazioni che possono essere sintetizzate così: “Chi viene in Italia legalmente e per lavorare è il benvenuto”.
L’obiettivo della CGIL è infatti combattere l’immigrazione irregolare, favorire l’integrazione di chi viene in Italia per lavorare ed eliminare la piaga del caporalato.
La CGIL ha prontamente replicato a Salvini: “Il nuovo sportello non implica nuove spese. La sede INCA di Tunisi è storica e non fa che offrire un servizio in più”.