Ancora una volta il piccolo Aylan Kurdi, il bambino trovato morto sulla riva di una spiaggia di Bodrum, in Turchia, appare in una vignetta di Charlie Hebdo scatenando le polemiche tra chi ha trovato oltraggiosa la nuova pubblicazione. Nel disegno appaiono i lineamenti del bimbo così come documentato nella foto che ha indignato il mondo, e poi dei personaggi con la faccia suina che rincorrono delle donne. E la scritta: ”Che cosa sarebbe diventato il piccolo Aylan se fosse cresciuto? Un palpatore di sederi in Germania”, dove il vignettista rimanda agli accadimenti violenti e incontrollati del Capodanno di Colonia.
Se in molti, a cominciare dai parenti del piccolo siriano morto annegato mentre provava a entrare in Europa, hanno definito la vignetta semplicemente ”disgustosa”, altri evidenziano che Riss ha voluto, in realtà, prendere in giro i razzisti, anche usando toni pesanti. ”In base a quale dogma bisognerebbe escludere certi argomenti, certi fatti di attualità, dall’espressione disegnata quando invece li autorizziamo altrove?”, si chiede Luz, un altro vignettista. Ed è questa la natura profonda del giornale in questione: Charlie Hebdo è la voce dissacrante della satira più pungente e politically uncorrect che si possa trovare.
Dopo la morte di Charb nell’attentato del 7 gennaio 2015, Riss – il vignettista incriminato che è poi diventato direttore del giornale – è stato già oggetto delle critiche. Prima di questo episodio scandalizzò con la vignetta in cui Cristo che cammina sulle acque mentre un bambino scivola a testa in giù nel mare: ”La prova che l’Europa è cristiana: i cristiani camminano sulle acque, i bambini musulmani affondano”, era la didascalia.
E poi anche in un altra vignetta viene ”usato” Aylan morto sulla spiaggia mentre il disegno è corredato con la scritta finale: ”Così vicino al traguardo…”, dove si fa chiaramente eco a uno spot McDonald’s: ”Promozione! Due menu per bambini al prezzo di uno”.
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