Una funzione in Chiesa, svolta interamente da ChatGPT: l’esperimento condotto dal teologo e filosofo Jonas Simmerlein.
Non avremmo mai pensato di includere il lavoro del sacerdote tra quelli minacciati dalle più recenti evoluzioni dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, un curioso esperimento messo in campo da Jonas Simmerlein, teologo e filosofo di 29 anni presso l’Università di Vienna, ha portato oltre 300 fedeli a partecipare alla funzione religiosa presso la chiesa luterana di St. Paul nella cittadina bavarese di Fuerth, celebrata da ChatGPT.
Una funzione religiosa, interamente celebrata da ChatGPT. Non è fantascienza, ma quello che è stato messo in pratica da Jonas Simmerlein. Il teologo e filosofo tedesco, infatti, ha organizzato una funzione con sacerdoti digitalizzati per più di 300 fedeli. Ecco il video:
La celebrazione ha impiegato quattro avatar differenti, due maschili e due femminili, mostrati su un grande schermo sopra l’altare, come se fossero dei pastori digitali.
Ogni parola – pronunciata durante i 40 minuti della funzione – è stata scritta da un chatbot di OpenAI.
Lo studioso ha svolto l’esperimento durante la convention Deutscher Evangelischer Kirchentag che si tiene ogni due anni in Germania e richiama migliaia di fedeli.
L’evento non è organizzato esclusivamente per pregare e discutere di tematiche religiose, ma rappresenta anche un’occasione per affrontare argomenti legati all’attualità: sicuramente l’intelligenza artificiale rientra in tale lista.
Secondo una testimonianza raccolta da Associated Press, c’è chi ha accolto con favore e un sorriso l’impiego di ChatGPT e degli avatar in chiesa, consapevole della natura dell’iniziativa.
D’altro canto, come era prevedibile, data la delicatezza dell’ambito in questione, altri hanno espresso critiche nei confronti di tale iniziativa. Infine, alcuni hanno evidenziato come la mancanza di interazione tra l’IA celebrante e i partecipanti costituisca la limitazione più significativa.
L’intelligenza artificiale è un tema sempre più al centro delle nostre vite e del nostro futuro. Molti si chiedono se essa sostituirà i lavoratori umani in futuro, anche nella Chiesa.
Sebbene l’utilizzo di tecnologie come ChatGPT possano sembrare una minaccia per il lavoro dei pastori, non dobbiamo dimenticare che la spiritualità richiede empatia e comprensione umana.
Anche se l’IA può essere efficiente nella risposta a domande semplici, non può fornire lo stesso tipo di connessione emotiva e spirituale che solo gli esseri umani possono offrire.
La Chiesa ha una responsabilità sociale nei confronti dei propri fedeli: assumere pastori digitali significherebbe escludere coloro che potrebbero avere difficoltà ad accedere alle risorse online o non hanno familiarità con le nuove tecnologie.
Invece di sostituire i lavoratori umani con l’IA, dovremmo cercare modi innovativi per integrarla nelle attività della Chiesa – ma anche in altri campi.
In questo modo, potremo migliorarne l’efficienza ed espandere il suo impatto sulla comunità circostante.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…