Chatta con la bot, il nuovo capitolo di Ashley Madison. I chatbot saranno il futuro ormai presente dei programmi di messaggistica mobile e da computer, stiamo parlando di intelligenze artificiali sempre più smart che potranno sostenere discorsi e dialoghi non solo padroneggiando la lingua, ma comprendendo anche molto bene ciò di cui si sta disquisendo. Da qui si ramificano diverse possibili applicazioni, alcune divertenti come nel caso del sito di scappatelle che faceva colloquiare gli utenti maschili non con pulzelle ma con software e altre piuttosto inquietanti come ad esempio quella di Eternime che vi raccontiamo più in basso. Scopriamo tutto.
Il sito per le scappatelle che aveva creato lo scandalo dei dati sensibili fuoriusciti in grande quantità e senza più controllo ossia Ashley Madison, nascondeva un altro segreto inconfessabile. Tantissimi utenti di sesso maschile, che si erano scritti a questo sito di incontri extra-coniugali pagando peraltro fior di quattrini, stavano infatti chattando con intelligenze artificiali ideate ad hoc. “Fembot”, ossia programmi che si fingevano donne sia nello stile di scrittura sia nella “psicologia”. La rivelazione è giunta dal neo-presidente della società che controlla il sito, James Millership, che ha confermato l’eliminazione di questi software. E Eternime? Questa startup lavora infatti a un software di chatbot personalizzato su misura per un utente… trapassato. Già, una sorta di ritorno in vita, seppur via conversazione scritta, con una persona con lo stesso stile nel mettere giù i pensieri con parole e magari anche emoticons, gli stessi ricordi e via dicendo. Come può funzionare questo progetto?
In realtà non è niente di così fantascientifico. Eternime promette di memorizzare tutti i dati e le informazioni su una specifica persona nel cloud ossia su server online per poi trasformarci in chatbot potenzialmente eterne. O, insomma, durevoli finché i server stessi esistono e finché ci sarà elettricità e connessione per renderli operativi. L’intelligenza artificiale andrà a studiare per bene non soltanto tutti i ricordi che il futuro defunto avrà immagazzinato nella propria memoria (nascosta nel cervello, il nostro server/processore/hard disk naturale), ma andrà anche a riproporre lo stesso stile espositivo nella scrittura. Tutto avverrà in automatico ossia durante l’uso tradizionale che faremo del web, dei social network, dei servizi di storage di foto e quant’altro. Insomma, continueremo la vita di tutti i giorni, ma al tempo stesso, daremo in pasto tonnellate di informazioni al software che metterà così a punto un chatbot sempre più coerente e vicino alla realtà. Viene descritta come “Una libreria di persone invece che di libri”, e detta così suona meno inquietante di quanto è, anche perché ci sono possibili sviluppi da prendere in considerazione.
Prima di tutto si può creare un avatar grafico che rappresenti il volto, le fattezze, le espressioni, persino i gesti e – perché no – anche l’odore specifico di una persona poi da diffondere tramite appositi strumenti già esistenti. In secondo luogo si può sintetizzare la voce ed ecco pronta una persona fatta di pixel, non tangibile, ma quasi più vera del vero. Già, ma quanto vera? Potrebbe essere come quei quadri perfettamente riprodotti dai falsari, che però difettano di un solo quanto importantissimo elemento: l’anima. Già, perché non è una frase fatta quella che afferma che i computer non potranno mai davvero farci le veci. O, almeno, non in tempi così brevi. Tuttavia, per chi proprio non riesce a rassegnarsi a una dipartita questo progetto potrebbe diventare una (pericolosa) soluzione. Intanto, Eternime raccoglie tanti consensi e già 30000 persone si sono iscritte.
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