In ambito mediatico e nel dibattito pubblico si sente sempre più spesso parlare di mobilità sostenibile, un termine oramai di uso comune ma che rischia di non essere sempre recepito in maniera corretta. Che cos’è la mobilità sostenibile? Che cosa intendiamo quando si usa questo concetto? L’applicazione di questo
nuovo approccio al sistema dei trasporto urbano va di pari passo con una nuova visione della metropoli, in cui l’intero sistema di mobilità deve essere riorganizzato, tanto da un punto di vista tecnologico quanto “filosofico”, secondo un minore impatto ambientale rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi.
La metropoli del futuro, un futuro che dovrebbe essere già presente, deve essere dunque sostenibile, nel senso che deve contemplare in ogni singolo aspetto funzionale e organizzativo un risparmio ed un’ottimizzazione delle risorse energetiche, un utilizzo di materiali ecologicamente compatibili, un approccio sociale ed economico della realtà urbana che tenga conto come terzo fattore determinante dell’ambiente, finora grande assente nella visione novecentesca della metropoli. Se questa ideologia investe ogni singolo aspetto strategico della metropoli, non può eludere uno dei suoi assi portanti, ovvero il sistema dei trasporti, appunto la mobilità.
La mobilità sostenibile
Quando parliamo di mobilità sostenibile, intendiamo che la modalità di spostamento all’interno di una realtà urbana deve conseguire un minore impatto ambientale in tutti questi ambiti:
- Inquinamento atmosferico ed emissioni di gas serra
- Inquinamento acustico
- Congestione stradale
- Incidentalità
- Degrado delle aree urbane
- Consumo di territorio dovuto alla costruzione di infrastrutture
Per realizzare un efficace ed efficiente sistema di mobilità sostenibile è necessario intervenire in diversi ambiti, che vanno dalla pianificazione del trasporto pubblico, compreso un utilizzo di tecnologie di nuova generazione in grado di sostituire i combustibili fossili per alimentare i mezzi di locomozione con risorse energetiche rinnovabili o dal minore impatto ambientale, a politiche per favorire lo sviluppo della mobilità pedonale e ciclabile, piani di decongestione e limitazione del traffico veicolare, fino alla promozione e l’incentivazione di acquisto di veicoli ad uso privato meno inquinanti di quelli che sfruttano benzina o diesel per alimentarsi.
La mobilità privata
Se dal punto di vista del trasporto pubblico molte metropoli stanno convertendo i propri sistemi e reti urbane verso un approccio sostenibile, incentivando anche l’uso della bicicletta attraverso il recupero o la creazione di infrastrutture innovative dedicate alle due ruote, per quanto riguarda la mobilità privata soltanto negli ultimi tempi si stanno affacciando nuovi modelli come ad esempio la Hyundai Ioniq, che offre la possibilità di scegliere tra tre soluzioni di alimentazione, ovvero ibrida, ibrida plug-in ed elettrica, a basse o addirittura zero emissioni di sostanze inquinanti. Il futuro della mobilità sostenibile sarà fatto sempre più di auto elettriche che rinunciano ai combustibili fossili come sistema di alimentazione, o sistemi ibridi e ibridi plug-in come appunto quelli del modello Hyundai, che garantiscono di ottimizzare i consumi e ridurre sensibilmente le emissioni che incidono sull’inquinamento atmosferico globale