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Che tempo che fa dedica la puntata ai fatti di Parigi e Luciana Littizzetto legge un editoriale di Aldo Cazzullo che parla della resilienza dei francesi, dopo gli attentati dell’altro giorno. Per una sera, Luciana Littizzetto mette da parte il monologo e l’ironia, anche perché ‘in certe situazioni bisogna fare un passo indietro’. ‘La resilienza – ha detto la comica su Rai 3 – è una parola bellissima. Vuol dire capacità di far fronte ai traumi in maniera vitale’.
Prima di leggere l’editoriale I resistenti di Parigi firmato da Aldo Cazzullo sul Corriere della sera del 14 novembre 2015, Luciana Littizzetto sente l’esigenza di commentare quanto sta per recitare.
‘E’ molto difficile fare il mio mestiere – ha detto – quando succedono drammi come questo. E’ come se la realtà di colpo spegnesse il sorriso, staccasse l’interruttore del divertimento e appesantisse tutte le nostre piccole strategie di leggerezza. Mi piace pensare – ha continuato – che ci sia ancora spazio per la vita, che ci sia spazio di resilienza, restando sensibili alle cose positive che la vita offre senza perdere umanità’.
Così ha spiegato Luciana Littizzetto prima di passare alla commovente lettura dell’editoriale di Aldo Cazzullo riguardante la resilienza dei francesi all’indomani degli attentati di Parigi. Ecco uno stralcio del brano letto dalla comica a Che tempo che fa, su Rai 3, nella puntata di domenica 15 novembre 2015.
‘Sono resilienti quelli che sono usciti dallo stadio cantando la Marsigliese. I musicisti di strada che davanti al Bataclan hanno suonato. I commessi che stamattina hanno detto ai direttori di negozi che sarebbe stato meglio chiudere per lutto. I verdurieri che nonostante i consigli della Prefettura hanno aperto i banconi rionali (…) i dipendenti comunali che hanno passato il giorno libero a pulire il sangue sui marciapiedi. Quelli che su Facebook aggiornano la bacheca ‘Dimmi che sei vivo’ (…). Quelli che sono usciti con l’idea di restare in casa tutto il giorno e al pomeriggio sono usciti. I terapeuti che hanno aperto un ufficio di aiuto psicologico nel municipio del quartiere più colpito (…). E l’immigrato cambiogiano con la fisarmonica che sulla passerella di fronte al Louvre suona La Vie en Rose’.
Un approccio agli eventi che appare in linea con quanto auspicato dal direttore di Rai 3 Andrea Vianello.
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