[galleria id=”2671″]
Clamorosa rivelazione di Claudio Sabelli Fioretti: il giornalista ha rivelato che Checco Zalone fu scartato una decina di anni fa da Un Giorno da Pecora, la celebre trasmissione radiofonica di Radio 2 Rai che Fioretti ha condotto a lungo insieme a Giorgio Lauro, perché lui stesso non credette nelle qualità dell’attore di Quo Vado. Un incredibile abbaglio che ovviamente non sminuisce le capacità del giornalista e scrittore laziale, ampiamente dimostrate in tanti anni di brillantissima carriera, ma che dimostra quanto sia difficile scorgere il talento in una giovane promessa.
‘Una decina di anni or sono stavo allestendo Un Giorno da Pecora’, ha raccontato nel dettaglio Claudio Sabelli Fioretti a Il Fatto Quotidiano, ‘E con Giorgio Lauro avevamo deciso di aver bisogno di un giovane spiritoso e di belle speranze che collaborasse con noi. Mi imbattei in Checco Zalone: prima ancora che lui se ne accorgesse, esaminai la sua produzione e lo scartai dicendo a Giorgio Lauro: questo non va da nessuna parte‘.
E invece Luca Medici in arte Checco Zalone da qualche parte ci è arrivato alla grandissima, visto che due dei suoi quattro film, Sole a Catinelle e Che Bella Giornata, guidano la classifica all time dei maggiori incassi in Italia (limitatamente alle pellicole del nostro paese) e che il suo nuovo lungometraggio Quo Vado in soli sette giorni di programmazione è già sulla scia delle precedenti pellicole, con ottime probabilità di superarle.
E a proposito di Quo Vado, Sabelli Fioretti è stato categorico: ‘Sembra che agli intellettuali, soprattutto a quelli radical chic, il film di Checco Zalone non sia piaciuto. Oppure no: sembra che sia piaciuto, non è chiaro. […] I primi film di Zalone mi avevano fatto scompisciare dalle risate, questo mi ha fatto ‘solo’ sorridere‘. Insomma, promosso senza lode.
Però il giornalista non ha fatto mancare una simpatica tirata d’orecchie a un suo celebre collega: ‘Analizzando il film, Marco Travaglio è caduto nell’inganno quando ha scritto che Checco Zalone non fa satira politica. Io invece non ho potuto fare a meno di vedere nella funzionaria sadica (interpretata da una bravissima Sonia Bergamasco, ndr) la faccia renziana del potere. E tutta la saga sul posto fisso mi ha fatto ricordare i migliori film di Alberto Sordi. E non è satira quella?’. Assolutamente sì: ma non dite ai cosiddetti ‘radical chic’ che Zalone potrebbe ricordare Sordi. Rischiereste come minimo la querela!