Aveva soltanto 17 anni quando Eleonora morì a causa di una leucemia. Non fu solo la malattia a strapparla alla vita, ma anche i suoi genitori che rifiutarono per lei la chemioterapia, volendola curare in modo alternativo.
La giovanissima fu curata con solo delle vitamine. Per questo motivo, dopo la sua morte, i genitori furono rinviati a processo. Ecco cosa è successo.
Una storia che ha dell’incredibile, eppure è successa. Una giovanissima ragazza di soli 17 anni è morta a causa di una leucemia. Ma ciò che ha colpito più di tutto è stato il netto rifiuto dei suoi genitori a sottoporla alle chemioterapie per salvarle la vita e curarla con metodi alternativi.
I genitori di Eleonora Bottarono dissero NO alla chemio, che avrebbe potuto dare alla figlia possibilità di guarigione fino all’80%. Ma per loro una cura alternativa era necessaria. Eleonora, un anno dopo l’esordio della sua malattia, nel 2015, venne sottoposta ad ulteriori accertamenti che confermarono quello che, da sospetto, si rivelò certezza: era affetta da leucemia linfoblastica acuta.
Da lì, i medici che l’avevano in cura consigliarono subito un ciclo di chemioterapie per permettere la regressione della malattia e la possibile guarigione della ragazza (pari all’80% delle probabilità), ma i genitori di Eleonora dissero no, poiché essi erano seguaci del cosiddetto “metodo Hammer”.
Per questo motivo, decisero di sottoporre la ragazza a cicli di cortisone, agopuntura e vitamina che, ovviamente, non servirono a nulla né, tantomeno, a far regredire la malattia della loro figlia. Eleonora, infatti, morirà nell’agosto del 2016 senza essersi mai sottoposta alla terapia del dolore ma curando il tutto, su volere dei suoi genitori, solo con delle vitamine.
Dopo la sua morte, i genitori furono accusati di omicidio colposo e imputati per tale in un processo. Il tribunale di Padova ha condannato i suoi genitori, inizialmente, a due anni di carcere ciascuno, nel 2019. I genitori erano stati subito indagati con quella pesante accusa, data anche la prevedibilità dell’evento tragico al quale stavano conducendo la loro figlia.
“Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla, rifarei tutto quello che ho fatto, solo Dio sa quanto ha sofferto mia figlia” – aveva dichiarato la mamma della giovanissima. Secondo chi ha indagato, la ragazza non aveva mai avuto la possibilità di costruire una propria libera scelta delle cure, perchè sempre iperprotetta dai suoi genitori.
A due anni di distanza, sono stati confermati i due anni di carcere che anche la Cassazione aveva inflitto loro. A confermarli, anche la Suprema corte. Eleonora, se mai avesse potuto lei da sola scegliere di curarsi con le chemio, avrebbe di certo avuto modo di salvarsi o, quanto meno, far regredire la sua malattia. Cosa che, invece, essendo stata sempre iperprotetta e plagiata dai suoi genitori, così legati al metodo Hammer, non ha avuto modo di fare.
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