Il suo amore e la sua passione per i viaggi non le ha impedito di andare anche in Paesi potenzialmente “pericolosi”. Alessia Piperno, la giovane 30enne italiana arrestata in Iran: ora si attende di capire il motivo della sua detenzione.
Si trovava in Iran, proprio per uno dei suoi viaggi, da due mesi. Ma il 30 settembre è stata arrestata.
È stata quella chiamata alla sua famiglia che ha fatto capire che Alessia non era più al sicuro. Il 30 settembre è stata arrestata mentre era in Iran e, da allora, è detenuta in carcere senza sapere il motivo del suo arresto né tantomeno quando uscirà.
La storia della giovane 30enne italiana sta tenendo con il fiato sospeso non solo la sua famiglia, ma l’intero Paese. La Farnesina, a stretto contatto con i familiari di Alessia, cerca di capire cosa sia effettivamente successo e cosa ha portato all’arresto della giovane.
Viaggiare e visitare il mondo: questo è ciò che, da 7 anni a questa parte, Alessia Piperno stava facendo. Una passione incondizionata e una voglia di conoscere il mondo che non le faceva paura.
Ora era in Iran da più di due mesi, forse nel periodo più caldo e, anche, pericoloso, che il Paese arabo sta vivendo. In un momento in cui le manifestazioni di protesta contro il regime stanno dilagando sempre di più, Alessia era lì e, anche se non ha partecipato, ha assistito in prima persona, documentando tutto in modo dettagliato, sul suo profilo Instagram attraverso una serie di post.
La paura delle rappresaglie, la corsa verso l’ostello dove soggiornava, l’ascolto della gente che urlava spaventata per le strade. La Polizia locale stava attuando una delle rappresaglie contro i manifestanti. Alessia ha, più volte, documentato cosa succedeva in quelle situazioni e ha, anche, raccontato delle tante persone che ha visto scappare e la paura della morte.
Ma nonostante tutto Alessia è rimasta lì: sapeva ciò che poteva accadere, il Paese non era tranquillo, ma lei era lì, rimasta perché non riusciva ad andarsene, perché si sentiva parte di tutto quello che stava accadendo, in particolare della sorte di quelle persone che, in un modo o nell’altro, avrebbe potuto aiutare.
Tante le donne che sono scese in piazza per protesta, a bruciare i loro veli e a farsi vedere così come sono. Questo è quello che raccontava Alessia. Ma il suo racconto si focalizzava anche su quegli uomini che combattevano per le loro donne.
Il suo arrivo in Iran dal Pakistan: anche questo aveva documentato. I suoi viaggi in giro per il mondo, dall’Australia, al Nicaragua, al Pakistan…fino all’Iran. Fino a quel 30 settembre, quando, nella rappresaglia, anche lei è stata arrestata.
Ora la paura è tanta, ma altrettanta è la speranza di riuscire a salvare e a riportarla in Italia sana e salva.
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