Detenuto da oltre 10 anni e in sciopero della fame da 100 giorni. Lui è Alfredo Cospito, classe 1967 di origine pescarese, nel 2014 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per aver gambizzato nel 2012 l’ammistratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.
Dallo scorso 20 ottobre, l’anarchico è in sciopero della fame per protestare contro il regime di 41 bis che gli è stato applicato dall’aprile 2022; una situazione carceraria molto peggiorata.
L’anarchico in sciopero della fame si chiama Alfredo Cospito, 55enne di origine pescarese; al momento si trova in regime di carcere duro dallo scorso aprile nel carcere di Sassari. Detenuto da 6 anni nell’istituto sardo di Bancali in sistema di alta sicurezza, da 9 mesi per lui è scattato il 41 bis, che prevede un regime carcerario particolarmente rigido.
Cospito è il primo caso di un anarchico in 41 bis, una disposizione introdotta nell’ordinamento penitenziario italiano con una legge nel 1986 come strumento di contrasto alle mafie.
Nel 2014 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per aver gambizzato Roberto Adinolfi, l’ammistratore delegato di Ansaldo Nucleare; l’anarchico, inoltre, è anche accusato di aver innescato due ordigni a basso potenziale nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano nel 2006.
Alfredo Cospito dallo scorso 20 ottobre è in sciopero della fame per protestare contro il regime 41 bis che gli è stato applicato. Le sue condizioni di salute si stanno aggravando. A confermarlo anche la dottoressa dell’istituto penitenziario, Angelica Milia, che due giorni fa lo ha visitato, certificandone il suo stato di salute precario:
“Tutti i valori sono in calo e c’è rischio di edema cerebrale. Siamo in una situazione in discesa, una situazione rischiosa per la sua vita“.
Queste le dichiarazioni della cardiologa, spiegando che la notte del 26 gennaio è caduto nella doccia, fratturandosi il naso. È stato curato nella clinica di Otorinolaringoiatria per ridurre la frattura, ma ha perso molto sangue. Il caso simbolo dell’attuale contestazione anarchica e autonoma è molto debole con difficoltà ad avere una normale termoregolazione corporea.
“non ce la fa più ad uscire e camminare nell’ora d’aria, si sente molto debole tanto che sta utilizzando la sedia a rotelle a questo lo avvilisce molto“.
Queste sono state le parole rilasciate dal suo legale, Flavio Rossi Albertini.
Dato l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, confermate dalla stessa cardiologa, Angelica Milia, nella giornata di ieri è stato deciso di anticipare a 40 giorni prima l’udienza in Cassazione sul ricorso contro l’applicazione del 41 bis presentato dall’avvocato di Cospito, e oggi è stato trasferito a Milano.
Quindi l’udienza, fissata in un primo momento per il 20 aprile, è stata anticipata al 7 marzo, proprio per evitare che le condizioni dell’anarchico siano in fin di vita.
Le motivazioni del carcere duro sarebbero legate a uno scambio di lettere che Alfredo Cospito ha instaurato con altri anarchici durante il suo periodo di prigionia; i magistrati del capoluogo piemontese, hanno avviato una indagine che ha portato a un procedimento nei confronti degli appartenenti alla Federazione anarchica informale per i reati compiuti tra il 2003 e il 2006.
Cospito è indagato come capo e organizzatore di un’associazione con finalità di terrorismo; lo scorso luglio, la Cassazione ha riformulato le accuse a suo carico: strage contro la sicurezza dello Stato, reato che prevede l’ergastolo ostativo, cioè una pena senza fine.
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