Classe 1955, nato a Riviera D’Adda, dal 2014 al 2019 ha ricoperto il ruolo di membro del Parlamento europeo con sede a Bruxelles, in Belgio. Lui è Antonio Panzeri, adesso indagato per una indagine per riciclaggio di denaro e attività criminale organizzata.
L’ex eurodeputato, subito dopo aver concluso la sua esperienza a Bruxelles, ha deciso di fondare e di dirigere una organizzazione non governativa nel campo dei diritti umani.
Il suo nome di battesimo è Pierantonio ma si fa chiamare da tutti Antonio. Panzeri è un politico nostrano nato il 6 giugno 1955 a Riviera D’Adda, in provincia di Bergamo. Per quasi un decennio è stato segretario generale della Camera del Lavoro del capoluogo lombardo.
La sua carriera politica è nata all’interno del Partito comunista italiano e del movimento sindacale. Nel 2004 è stato eletto al Parlamento Europeo per la lista Uniti nell’Ulivo. Ricoprirà il ruolo di eurodeputato fino a 3 anni fa; prima con il Partito democratico e poi con Articolo 1.
La sua esperienza politica europea gli ha dato modo di mantenere dei legami con la sua terra d’origine e con il mondo del lavoro milanese. Dopo 15 anni, nel 2019, lascia Bruxelles e ha deciso di fondare e dirigere una organizzazione non governativa nel campo dei diritti umani, la Ong Fight Impunity.
Antonio Panzeri, ex membro del Parlamento europeo, è indagato dalla giustizia federale belga per sospetta corruzione, riciclaggio di denaro e attività criminale organizzata. Il suo nome comprare insieme a quelle di altre 15 persine indagate per i crimini sopracitati.
Secondo le prime indiscrezioni, le forze dell’ordine hanno trovato a casa del politico italiano circa 500 mila euro in contanti. Inoltre, le agenzie di stampa, hanno dichiarato che tra gli indagati ci sia anche il nome di un direttore di una Ong: non a caso Panzeri dirige la Fight Impunity nel campo dei diritti umani, anch’essa tra le sedi messa sotto sequestro.
L’ex europarlamentare, dopo aver concluso la sua esperienza a Bruxelles, nel 2019 ha deciso di fondare una organizzazione non governativa, sotto il nome di Fight Impunity, una società no profit impegnata per le violazioni dei diritti umani.
Antonio Panzeri, durante la carica come membro del parlamento Europeo, si era distinto per l’impegno a favore delle Ong e ha preso a cuore il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso presso Il Cairo nel 2016 in una prigione dei servizi segreti egiziani.
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