Chi è Claudio Scajola? L’ex ministro, divenuto famoso per la casa al Colosseo, è stato soggetto adesso ad un arresto per mafia. E’ nato ad Imperia il 15 gennaio del 1942 ed è figlio di Ferdinando, che ha fondato nella stessa città la Democrazia Cristiana. Lo stesso Claudio, fin da giovane, militò proprio in questo partito e ha frequentato il corso di laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Genova. Inizialmente non riuscì mai a conseguire il titolo, che prese soltanto nel 2000 quando era già diventato ministro in carica. Nel 1982 diventò sindaco di Imperia a 34 anni. In questo senso può essere considerato il più giovane sindaco d’Italia in un capoluogo di provincia.
Dovette dimettersi dopo un anno di mandato, perché fu accusato di concussione in una questione che riguardava l’appalto per la gestione del casinò di Sanremo. Nel 1983 venne arrestato e poi fu prosciolto da ogni accusa, perché venne considerato estraneo ai fatti.
Scajola e Forza Italia
Nel 1995 Scajola aderì a Forza Italia. All’inizio fu nominato coordinatore provinciale e, nel corso delle politiche del 1996, venne eletto deputato nell’ambito della coalizione Polo per le libertà, guidata da Silvio Berlusconi. Proprio in quell’occasione ha svolto il ruolo di membro del consiglio direttivo di Forza Italia alla Camera. Scajola, nel corso del tempo, ha ricoperto varie cariche anche governative. E’ stato ministro dell’Interno dal 2001 al 2002 e ministro per l’Attuazione del programma di Governo dal 2003 al 2005; poi ancora ministro delle Attività produttive dal 2005 al 2006. Secondo Scajola, a suggerirgli di aderire al progetto politico di Berlusconi è stato Paolo Emilio Taviani, il cui rapporto era iniziato dall’amicizia con il padre e da sempre considerato come un politico di riferimento. Berlusconi affidò a Scajola il ruolo di coordinatore organizzativo del partito e gli diede l’incarico di elaborare lo statuto del suo schieramento politico. Più avanti fu lo stesso Berlusconi a promuoverlo coordinatore nazionale di Forza Italia e, grazie al suo impegno, il partito poté aderire, in ambito europeo, al Partito Popolare Europeo.
Il caso del Colosseo
Nel 2010 è scoppiato uno scandalo, che ha avuto come protagonista proprio Scajola. La Guardia di Finanza ha trovato tracce di assegni circolari per circa 900.000 euro. Questi soldi facevano parte di un conto corrente bancario intestato ad un professionista vicino al gruppo, di cui era presidente l’imprenditore romano Diego Anemone. Coloro che avevano beneficiato degli assegni hanno dichiarato di averli ricevuti per la vendita a Scajola di un appartamento a Roma, collocato davanti al Colosseo. Scajola ha negato tutto, affermando di aver pagato la casa con i 600.000 euro presi di tasca propria e per i quali avrebbe contratto anche un mutuo regolare. La pressione della vicenda, comunque, fu molta e Scajola ha deciso di dimettersi da ministro, motivando il tutto con la volontà di difendersi dalle accuse. Secondo lui la casa gli era stata pagata a sua insaputa.
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