Chi è Elena Ferrante? L’autrice della quadrilogia de L’amica geniale non ha un nome e un volto, ma secondo una delle ultime ipotesi sarebbe (potrebbe essere) Marcella Marmo, professoressa di storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli. Ovviamente (o giustamente, a seconda delle ipotesi) la donna ha smentito di essere lei l’autrice che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, idem ha fatto la casa editrice E/O, che ha trovato in Ferrante la sua gallina dalle uova d’oro e che per lei gestisce i rapporti con la stampa. A scoprire l’identità (secondo lui) della misteriosa scrittrice è stato Marco Santagata, noto dantista e scrittore italiano nonché finalista allo Strega con Come donna innamorata.
Saranno gli anni pisani a tradire Elena Ferrante? La misteriosa scrittrice, la cui identità non è nota (il nome è un nome d’arte, il mistero aleggia da oltre 20 anni e su chi sia Elena Ferrante le ipotesi sono svariate) potrebbe essersi tradita nel secondo volume della tetralogia de L’amica geniale, almeno stando a quanto pubblicato sulla Lettura, l’inserto del Corriere della Sera, dal dantista e scrittore Marco Santagata.
Applicando ai libri della Ferrante il metodo che usa per studiare gli iscritti del sommo poeta, il nostro è giunto alla conclusione che Elena Ferrante è, secondo lui, Marcella Marmo: a tradirla, sono stati alcuni particolari topografici, alcune incongruenze rintracciate nei romanzi, e alcune sottigliezze linguistiche relative al periodo in cui Lenù, una delle due protagoniste dei romanzi, vive a Pisa, negli anni dal 1963 all’autunno del 1967: la protagonista del libro (I giorni dell’abbandono, secondo volume della saga) è una studentessa alla Normale di Pisa, così come, secondo Santagata, deve essere stata normalista l’autrice del libro, considerato che è a conoscenza – al netto di alcuni lapsus – del cambiamento di nome di alcune strade cittadine e dei soprannomi di strutture universitarie tipici del gergo dei normalisti.
Secondo Santagata, però, chi ha scritto il libro non ha vissuto né l’alluvione del 1966 né l’occupazione del palazzo universitario della Sapienza (considerato da molti la ‘locale’ partenza del ’68), visto che nel libro non se ne fa cenno: lo studioso dice quindi che sì, Ferrante è stata una normalista e ha vissuto a Pisa, ma ha conosciuto la città e l’università prima dell’alluvione e delle contestazioni. Infine, il fatto che Marcella Marmo sarebbe Elena Ferrante lo dimostrerebbe anche il ragazzo frequentato a Pisa da Elena Greco: trattasi di Franco Mari, riconducibile ad Adriano Sofri: se nel libro la protagonista andava a trovare di notte il compagno nella sua stanza al collegio maschile, Sofri venne espulso dalla Normale perché incontrava nella sua camera la ragazza che poi sarebbe diventata la futura moglie.
Insomma, Marcella Marmo è Elena Ferrante? A Corriere e Repubblica, la professoressa, che ha frequentato la Normale dal 1964 al 1966, dice no: ‘Non sono una scrittrice, sono una persona razionale, in quello che produco non c’è componente artistica. (La tesi di Santagata) È una cosa talmente assurda che dopo una prima inquietudine mi ha divertito. Per rendere credibile la misteriosa identità hanno utilizzato nell’articolo anche la mia foto presa dal sito del dipartimento. La mia creatività la metto molto nella cucina, talvolta nella ricerca storica, spesso nella didattica‘.
Per dovere di cronaca, riportiamo anche le altre ‘candidature’ alla risoluzione del mistero ‘Chi è Elena Ferrante?’: secondo alcuni, dietro lo pseudonimo potrebbero celarsi Goffredo Fofi, Gaetano Quagliariello, Domenico Starnone, ma anche Anita Raja, curatrice della E/O nonché moglie di Starnone. Si scoprirà mai l’identità di Elena Ferrante? In tutto il mondo, ufficialmente, sono i due a saperlo: si tratta dei coniugi Sandro Ferri e Sandra Ozzola, editori della nostra.
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