Elvira Vikhareva è una giornalista originaria della Siberia che ha denunciato di essere stata avvelenata con metalli pesanti.
La 32enne ha raccontato personalmente ai giornalisti russi i suoi sospetti e l’agenzia russa Soto ma anche il sito Meduza, hanno riportato i fatti, che sarebbero accaduti alcuni mesi fa. Vediamo nel dettaglio cosa è successo.
Elvira Vikhareva è una bellissima donna ma anche molto intelligente, tanto che dalla piccola provincia in Siberia dove è nata 32 anni fa, ha deciso di seguire la carriera di giornalista laureandosi in questa disciplina e approcciandosi poi al mondo della positiva.
Non è di certo un nome noto come i leader coinvolti in questa guerra ma il suo nome è strettamente legato a quello di Putin perché da anni lotta contro il suo regime, specialmente ora che la sua figura è legata all’inizio dell’invasione russa in Ucraina, dove ha commesso diversi crimini, tanto da essere stato raggiunto da un mandato internazionale del Tribunale dell’Aja per crimini contro l’umanità.
Elvira ha denunciato un episodio che risale agli ultimi mesi del 2022, sembra infatti che la donna sia stata avvelenata con sali di metalli pesanti e dalle analisi di laboratorio condotte, nel sangue dell’attivista c’era in effetti del bicromato di potassio, una sostanza molto tossica che può portare anche al cancro.
Il bicromato è corrosivo per il tratto respiratorio, per la cute e per gli occhi. Se ingerita, la sostanza può provocare danni importanti ai reni e al fegato, lesionando i tessuti e in alcuni casi, sfociando in forme cancerose aggressive se l’esposizione è prolungata.
La dissidente è stata ascoltata da alcuni giornalisti, ai quali ha riferito che alla fine di novembre ha accusato dei sintomi allarmanti che poi sono andati via per tornare a febbraio. Così la donna è stata sottoposta ad alcuni esami e da quelli del sangue è risultato che aveva tracce di bicromato di potassio, sostanza che viene aggiunta negli acciai per diminuire la sensibilità all’infrangimento da idrogeno. Insomma un metallo pesante.
I sintomi sono stati diversi: dolori allo stomaco, aumento del battito cardiaco, arti intorpiditi alle estremità, spasmi muscolari, perdita di capelli e svenimenti. Proprio per gli effetti del veleno la giovane ha evitato di apparire in tv nelle ultime interviste.
Si tratta di un fatto gravissimo e anche se la donna non ha accusato direttamente nessuno in particolare, i suoi sospetti sono verso gli uomini del Cremlino, non quelli che sono costantemente sotto i riflettori ma sicari silenziosi che agiscono per mano di uomini potenti mettendo a tacere ogni forma di opposizione che riesce a farsi strada nei media, contribuendo a colpire l’immagine della Federazione e del suo zar.
La donna ha raccontato di essere stata minacciata già in passato.
Elvira è nata in Siberia, è una bellissima donna dagli occhi scuri ma a colpire è soprattutto la sua determinazione, la stessa che l’ha portata a cercare sempre la verità in tutto ciò che faceva, lottando apertamente contro i disonesti.
Una paladina della giustizia che dopo aver lavorato per un breve periodo in tv si è laureata come giornalista e poi si è avvicinata al mondo politico, in particolare prendendo parte alle proteste contro le frodi elettorali del 2011.
Dopo qualche anno ha cominciato la lotta contro Putin, continuando con le proteste, ad esempio quelle del 2019 contro l’esclusione di alcuni candidati dalle elezioni.
Nel 2021 ha presentato la sua candidatura alla Duma ma ha perso contro il candidato di Russia Unita, Timofey Bazhenov. L’anno successivo voleva candidarsi con il consiglio comunale del suo distretto nella capitale russa ma i giudici glielo hanno impedito perché affermavano che i suoi documenti di registrazione contenevano delle irregolarità.
Intervistata da Le Monde, ha fatto delle dichiarazioni molto pesanti di recente, affermando che non si sentiva libera di dire la sua opinione sugli esponenti politici russi perché temeva per la sua vita, tuttavia sentiva il dovere di farlo. Questo suona ora come un inquietante presagio di quello che è venuto alla luce oggi, anche se non si tratta di un caso isolato, infatti il Cremlino sarebbe solito combattere questi oppositore con il subdolo metodo dell’avvelenamento lento da sostanze tossiche. Uno di loro è Alexei Navalny.
Prima di Elvira, il più famoso oppositore di Putin è stato Alexei Navalny, attivista, politico e blogger russo di origini ucraine. Il leader del partito Russia del Futuro è uno dei più noti oppositori di Putin.
Nel 2020, mentre si trovava a bordo di un aereo insieme alla sua portavoce, diretto verso Mosca, cominciò a manifestare strani sintomi di malessere e addirittura perse conoscenza. Così il velivolo effettuò un atterraggio di emergenza a Omsk e come Elvira, anche lui venne portato in ospedale per accertamenti.
Dagli esami risultò che nel suo sangue c’erano tracce di avvelenamento da metalli pesanti. Secondo le indagini condotte dalle forze dell’ordine in seguito all’accaduto, l’uomo è risultato essere nel mirino degli agenti del Servizio di Sicurezza Federale, specializzati in sostanze chimiche. È emerso che questi lo hanno controllato per tre anni e in precedenza forse c’erano stati altri tentativi di avvelenamento.
Un dettaglio sconcertante venne fuori in merito a questo caso, infatti i vestiti di Navalny erano stati trattati con sostanze tossiche che poi il corpo aveva assorbito, per fortuna in maniera troppo lenta per poterlo uccidere.
Navalny ha condotto diverse proteste contro Putin, denunciandolo di corruzione, infatti non era la prima volta che qualcuno attentava alla sua vita. Già nel 2017 infatti, due anni prima dell’avvelenamento più grave, un uomo gli lanciò del liquido antisettico in faccia danneggiandogli la vista.
L’ultima inchiesta pubblicata riguarda l’accusa a Putin di utilizzare fondi ottenuti in modo fraudolento per realizzare la lussuosa villa sul mar Nero in quella che è stata definita la più grande tangente al mondo.
Le modalità evidenti con cui i russi mettono a tacere chi parla troppo e chi vuole infangare la loro immagine che invece deve rimanere potente e autoritaria sembra dunque essere quella dell’avvelenamento e ora tutti gli oppositori temono per la propria sicurezza ma davvero l’impero del presidente russo è così intoccabile?
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