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La Camera ha votato sì sull’arresto di Francantonio Genovese. Con 371 voti favorevoli, 39 contrari e 13 astenuti, l’aula ha preso questa decisione, che ha visto contrari i deputati di Forza Italia e del Nuovo Centrodestra, oltre a 6 parlamentari del Partito Democratico, che hanno votato contro la richiesta di arresto. Nel frattempo il deputato del PD ha deciso di costituirsi: si è presentato al carcere Gazzi di Messina. Genovese ha deciso di tornare in Sicilia dalla capitale e prima di presentarsi al carcere è passato a salutare i familiari. Il deputato si è presentato nella struttura accompagnato dalla moglie. La decisione di Genovese, secondo il suo avvocato, è una “dimostrazione di compostezza, dignità e rispetto delle istituzioni davvero non comune”.
Contrari alla richiesta di arresto si sono mostrati 6 deputati del PD: Maria Amato, Giuseppe Fioroni, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Maria Gaetana Greco e Maria Tindara Gullo. Al voto non hanno partecipato 33 parlamentari del Partito Democratico e altri 13 deputati che si trovano in missione. Subito dopo la decisione della Camera sono arrivate le prime reazioni. Beppe Grillo ha scritto su Facebook: “Vinciamo noi! Li mandiamo a casa a uno a uno! Ora il deputato del PD può essere arrestato! Fuori Genovese dal Parlamento”. Silvio Berlusconi ha commentato: “Noi siamo garantisti sempre e comunque”.
Francantonio Genovese è nato a Messina nel 1968 ed è implicato nell’ambito di una vicenda giudiziaria piuttosto complessa. Egli presenta a suo carico dei procedimenti giudiziari che sono stati messi in evidenza soprattutto dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle, i quali hanno chiesto che non venga più rimandata la decisione sulla questione. In particolare il politico italiano sarebbe coinvolto in una vicenda di reati tributari, per la quale ne è stato chiesto anche l’arresto. Inoltre egli sarebbe accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Eppure la carriera politica di Francantonio Genovese è piuttosto lunga e ricca di risvolti. Dopo la laurea in Giurisprudenza, che è arrivata nel 1993, ben presto si è avvicinato alla politica, iscrivendosi all’inizio alla Democrazia Cristiana.
La biografia
Francantonio Genovese iniziò la sua carriera politica nel movimento giovanile della DC, di cui è stato presidente fino al 1994. A quel tempo la Democrazia Cristiana si trasformò in Partito Popolare Italiano ed egli confermò l’adesione a questo movimento politico. Quando il PPI, l’anno dopo, si scisse, manifestò la sua adesione con la parte che faceva capo a Rocco Buttiglione, il quale era favorevole ad un’intesa con Forza Italia e il Centro-Destra. Proprio con Buttiglione ha partecipato alla fondazione del partito dei Cristiani Democratici Uniti. Ebbe ruoli politici anche nell’ambito della Giunta provinciale di Messina di Centro-Destra e nel 1999 aderì al PPI di Marini e Castagnetti. Fu eletto nel collegio di Messina, nella lista Margherita-PPI.
Nel 2001 si candidò alla Camera dei Deputati, ma non fu eletto. Nel 2005 si è candidato anche a sindaco di Messina ed è riuscito a vincere al ballottaggio, lasciando il suo incarico presso l’Assemblea Regionale Siciliana. Decadde dal suo ruolo di sindaco nel 2007 per presunte irregolarità relative alla competizione elettorale. Nel frattempo Genovese passò al Partito Democratico, manifestando il suo appoggio nei confronti di Walter Veltroni. Nel 2008 venne eletto alla Camera dei Deputati ed è diventato membro della V Commissione Bilancio della Camera e della Commissione Antimafia. Attualmente è membro della Commissione UE della Camera dei Deputati.
Perché si è discusso del suo arresto
La sua posizione anche politica è piuttosto in bilico, perché nel giugno 2013 cominciò ad essere indagato dalla Procura di Messina per truffa e peculato nell’ambito di un’inchiesta sui finanziamenti concessi alla formazione professionale. Sempre in un’inchiesta di questo tipo è rimasto coinvolto e il tutto ha portato all’arresto di varie figure, tra cui anche la moglie. Nel marzo del 2014 è stato chiesto il suo arresto per reati tributari, per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa. In ogni caso non si è proceduto subito in tal senso perché la Giunta per le autorizzazioni ha rinviato di alcuni mesi la decisione sulla legittimità della richiesta di arresto. Soltanto il 7 maggio di quest’anno la Giunta ha deliberato in maniera favorevole alla proposta di concessione della richiesta di arresto. A favore di tutto ciò si sono schierati 12 deputati del PD, del Movimento di Beppe Grillo, di SEL e del Gruppo misto-PSI.
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