Dopo 5 anni alle amministrative di Napoli si rinnova la sfida tra Luigi De Magistris e Gianni Lettieri. Il candidato del centrodestra questa volta parte in svantaggio e spera che quanto accaduto nel 2011 possa avvenire anche a parti inverse. L’imprenditore napoletano è partito a razzo nella campagna che porterà i due sfidanti al ballottaggio del 19 giugno, ha definito la mancata rielezione del rivale al primo turno un “fallimento colossale“, ma ha anche deciso di seguire una strada simile a quella del sindaco uscente. Pur se sostenuto da Forza Italia (Mara Carfagna è capolista a Napoli) e appoggiato da Silvio Berlusconi (che ha chiuso con lui la campagna elettorale), in una recente intervista all’Huffington Post ha dichiarato di non essere né di destra né di sinistra, di essere insomma fuori dai partiti, rivendicando la sua battaglia civica per Napoli: conosciamo meglio Gianni Lettieri.
IL PROGRAMMA DI GIANNI LETTIERI
Nato nel rione Duchesca, nei pressi di piazza Garibaldi, il 21 novembre 1956, Lettieri non è mai andato via dalla sua città natale, costruendo qui la sua carriera imprenditoriale, in una versione napoletana del self-made man. Poco avvezzo allo studio, inizia a lavorare dopo il diploma nel negozio di famiglia. È uno “scugnizzo”, come si è sempre definito, abituato a stare nelle vie del rione, a girare per le strade e a vivere la città. Quando inizia a lavorare, la sua vita cambia: il padre acquista una partecipazione al negozio della Sartoria Militare a La Spezia ed è lì che inizia la gavetta da imprenditore. Intreccia rapporti con aziende del Nord Italia e in Brianza trova i primi soci per quella che sarà la prima azienda nel tessile da lui realizzata.
Il successo arriva presto: il tessile è un settore ancora in espansione e Lettieri diventa uno degli imprenditori più importanti del Mezzogiorno, riuscendo a coniugare la tradizione della sartoria napoletana con le esigenze del mercato globale. Entra in Confindustria come rappresentante degli imprenditori napoletani e inizia un nuovo percorso industriale che lo porta ad abbandonare il tessile per realizzare nuovi progetti legati allo sviluppo di un polo manifatturiero nel napoletano.
Presidente degli industriali di Napoli dal 2004 al 2010, si dedica a progetti contro il racket e la criminalità, diventando un punto di riferimento importante per la comunità imprenditoriale campana. Presidente e amministratore delegato di Meridie S.p.A., la prima investment company, interamente privata, istituita nell’Italia Meridionale ed unica società quotata in Borsa della Provincia di Napol e presidente di Atitech S.p.A., durante un convegno organizzato da Confindustria viene notato da Silvio Berlusconi che gli offre la candidatura a sindaco di Napoli con il supporto di Forza Italia.
È il 2011 e Lettieri è avanti al primo turno; al ballottaggio cede a Luigi De Magistris che vince e viene eletto sindaco, forte di un programma alternativo ai classici partiti allora come oggi. “L’imprenditore scugnizzo” non si dà per vinto. Ha avuto fortuna con il lavoro e si è arricchito e vuole ridare qualcosa alla città di Napoli, così nel 2013 fonda il movimento Prima Napoli, che oggi raccoglie oltre 60 associazioni e 100 esperti al lavoro per la città.
Con il ritorno alle urne 5 anni dopo, Lettieri torna a essere il candidato del centrodestra, nello specifico di Forza Italia che lo sostiene accanto a tre liste civiche, ma dopo il primo turno inizia un processo di allontanamento dalle logiche dei partiti classici, con un occhio puntato al M5S. “Tra me e i grillini ci sono molte affinità“, ha dichiarato all’Huffington Post. “Sarò un sindaco a costo zero e devolverò i soldi alle famiglie bisognose. Non faccio il sindaco o il politico per mestiere ma solo per cinque anni. E rispetto il vincolo di mandato. Per questo ci sono punti di convergenza notevoli tra me e loro. Io propongo il reddito di sostegno sociale per i cinquantenni e gli over 50 che perdono il posto di lavoro“.
La sfida si fa molto interessante: da un lato c’è un candidato legato al mondo della sinistra come De Magistris che è stato grillino e anti sistema prima ancora di Grillo, dall’altro un rappresentante dell’aerea del centrodestra che preferisce guardare al M5S che a Forza Italia. Il laboratorio politico di Napoli è solo all’inizio.
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