Graziano Delrio torna a rivestire la carica di ministro delle Infrastrutture e Trasporti nel governo Gentiloni. Ex sindaco di Reggio Emilia, fedelissimo di Matteo Renzi che lo ha voluto prima sottosegretario alla presidenza del Consiglio e poi ministro dopo le dimissioni di Maurizio Lupi, è forse uno dei volti più apprezzati dell’esecutivo per il tono sommesso e poco urlato con cui si è presentato e che ha continuato a tenere anche da ministro. Cresciuto tra la famiglia comunista e la parrocchia, fervente cattolico e padre di nove figli, è un grande appassionato di calcio e da giovane ha fatto anche un provino per il Milan, preferendo però continuare gli studi in medicina e scoprendo la passione politica in tarda età. È stato il primo sindaco di Reggio Emilia non proveniente dal PCI.
Nato a Reggio Emilia nel 1960, è medico endocrinologo e docente e ricercatore all’Università di Modena e Reggio Emilia: autore di una produzione scientifica di rilievo ha tenuto seminari negli Stati Uniti e in Europa prima di dedicarsi del tutto alla politica.
Accanto all’attività di ricerca, fonda l’associazione “Giorgio La Pira”, di cui è stato anche presidente, promuovendo iniziative culturali e allacciando rapporti con il Medio Oriente. È solo nel 2000 che entra attivamente in politica, venendo eletto con oltre 4mila preferenze, in consiglio regionale dove presiede la Commissione sanità e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna e fa parte della Commissione ambiente e territorio.
Nel 2001 aderisce alla Margherita e nel 2004 viene eletto sindaco di Reggio Emilia con oltre il 63% dei consensi, confermato alle elezioni del 2009: è il primo sindaco della città a non provenire dalle fila del fu Partito Comunista. Nel 2005 è vicepresidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con delega al welfare e politiche sociali fino al 2009, poi con delega al personale, relazioni sindacali, finanza locale; membro della Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali, nel 2011 viene eletto alla presidenza dell’ANCI, subentrando a Sergio Chiamparino.
Presiede la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera “L’Italia sono anch’io”, promossa da una ventina di associazioni della società civile.
Nel 2013 è stato nominato ministro degli Affari regionali e delle autonomie nell’ambito del governo Letta. Dal 26 giugno, dopo le dimissioni del ministro Josefa Idem, gli è stata affidata la delega per lo Sport.
Con il cambio di premier, Delrio è diventa uno degli uomini chiave dell’esecutivo Renzi. Fra loro c’è una grande amicizia e i due sono accomunati da un’intesa politica, che si è rafforzata nel tempo. Delrio inizialmente non si era mostrato favorevole all’idea della “rottamazione” portata avanti da Renzi, ma poi ha ceduto, arrivando a dire di Massimo D’Alema, “Forse l’Italia potrebbe fare a meno di D’Alema, no?”.
[tabler] I MINISTRI | DEL GOVERNO | DI PAOLO GENTILONI
Esteri: Alfano | Interno: Minniti | Lavoro: Poletti
Economia: Padoan | Difesa: Pinotti | Giustizia: Orlando
Cultura: Franceschini | Salute: Lorenzin | Istruzione: Fedeli
Sviluppo Economico: Calenda | Agricoltura: Martina | Trasporti: Delrio
Ambiente: Galletti | Rapp. col Parlamento: Finocchiaro | Affari regionali: Costa
Semplificazione: Madia | Mezzogiorno: De Vincenti | Sport: Lotti
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Boschi | |
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