Ignazio Benito Maria La Russa, senatore e co-fondatore di Fratelli d’Italia, è stato eletto oggi dalla maggioranza di centrodestra come presidente del Senato con 116 voti, la seconda carica dello Stato, alle spalle solo del presidente della Repubblica, ovvero Sergio Mattarella.
La Russa ha militato fin da giovane nelle fila della destra italiana, è stato ministro della Difesa nel governo Berlusconi IV e fondatore, insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, del partito vincitore delle ultime elezioni, Fratelli d’Italia.
Ignazio La Russa nasce nel 1947 a Paternò, provincia di Catania, in una Sicilia da pochi anni liberata dagli Alleati anglo-americani. Il politico cresce in una famiglia dal posizionamento ideologico netto: il padre Antonino è segretario politico del Partito Nazionale Fascista dello stesso comune di Paternò durante gli anni del regime, poi diventa anche senatore del Movimento Sociale Italiano, il partito fondato da Giorgio Almirante in continuità ideologica con lo smantellata formazione politico-militare mussoliniana.
La Russa intraprende poi la carriera di avvocato penalista, si laurea in Giurisprudenza a Pavia, ma resta legato alle tematiche della destra reazionaria: i processi più famosi a cui partecipa sono legati alle attività terroristiche delle Brigate Rosse durante gli anni di piombo, come il famoso caso di Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù (l’organizzazione giovanile dell’MSI) malmenato fino alla morte da alcuni membri di Avanguardia Operaia.
L’attività politica lo coinvolge fin da giovane: nel 1971 entra a far parte del Movimento Sociale Italiano col ruolo di responsabile proprio di quel Fronte della Gioventù appena nominato, di cui entrerà a far parte anche Giorgia Meloni.
Molto presente nelle attività di promozione e propaganda del partito in Lombardia, la regione che lo adotta fin dal periodo degli studi da avvocato, nel 1985 viene eletto all’interno del Consiglio regionale lombardo.
Il battesimo nella politica nazionale avviene nel 1992 quando, candidato del Movimento Sociale sia alla Camera sia al Senato, vince entrambi i seggi, optando poi per quello di Montecitorio.
Da quel momento, La Russa siede ininterrottamente in parlamento: dal 1992 al 2018 è deputato, dal 2018 fa parte del gruppo dei senatori italiani.
Nel gennaio del 1994 partecipa alla fondazione di Alleanza Nazionale, sostanziale prosecuzione sotto altro nome e vessillo dell’MSI. Il gruppo si allea con la neonata formazione di Silvio Berlusconi Forza Italia, con cui vince le elezioni nello stesso ’94. In questa occasione, La Russa viene nominato vicepresidente della Camera.
L’alleanza tra Forza Italia e Alleanza Nazionale vede in La Russa uno dei personaggi chiave: sarà lui, di fatto, a concludere il percorso di fusione tra i due gruppi in quanto presidente reggente di AN nel 2008, ruolo poi abolito un anno più tardi visto appunto il confluire del partito nel Popolo delle Libertà, di cui La Russa diviene uno dei coordinatori nazionali.
In quella stessa legislatura, il neo presidente del Senato viene nominato ministro della Difesa, unico dicastero finora ricoperto dall’avvocato siciliano. La sua conduzione è segnata da un’inclinazione all’interventismo: è lui a spingere Berlusconi ad appoggiare il raid libico del 2011 volto a deporre Gheddafi, ma si dimostra più volte favorevole a imporre un cessate il fuoco durante il secondo conflitto russo-georgiano del 2008.
Di fatto terminata, con la caduta di Berlusconi nel 2011, l’esperienza del Popolo delle Libertà, La Russa lascia il partito il 17 dicembre 2012 per poi fondare pochi giorni dopo, assieme alla futura presidentessa del Consiglio Meloni e all’ex democristiano Guido Crosetto, Fratelli d’Italia.
Dopo la reggenza iniziale dello stesso Crosetto, la prima assemblea nazionale del nuovo partito nomina La Russa presidente, carica che manterrà fino alle primarie interne del 2014, quando è l’attuale leader ad assumere il titolo.
Nel 2018, dopo oltre un quarto di secolo a Montecitorio, La Russa entra a Palazzo Madama, luogo in cui è stato riconfermato nelle scorse elezioni del 25 settembre e di cui è ora divenuto Presidente.
Segni particolari? Il nuovo numero di Palazzo Madama è un accesissimo tifoso dell’Inter, tanto che detiene 10mila azioni della società nerazzurra (è un socio di minoranza) e spesso viene intervistato da trasmissioni sportive. Con il vocione e la parlata siciliana, è di frequente anche oggetto di parodie, una su tutta quella di Fiorello con cui, per altro, condivide anche l’amore per la squadra di Milano.
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